Urlo Vuelle, Moretti dà la vittoria al fotofinish

Testa a testa con Verona fino al canestro da tre decisivo segnato dal play, partita contratta: le difese hanno annullato gli attacchi

CARPEGNA PROSCIUTTO

76

TEZENIS VERONA

73

CARPEGNA PROSCIUTTO : Kravic 10, Abdur-Rahkman 10, Visconti 8, Moretti 10, Tambone 6, Stazzonelli ne, Gudmundsson 2, Charalampopoulos 5, Totè 7, Cheatham 18. All. Repesa.

TEZENIS VERONA: Cappelletti 11, Smith 8, Holman 3, Ferrari ne, Casarin 5, Johnson 7, Bortolani 5, Candussi ne, Rosselli ne, Anderson 22, Udom, Sanders 12. All. Ramagli.

Arbitri: Attard, Bettini e Di Francesco.

Note: parziali: 18-20, 41-39, 51-59. Tiri liberi: Pesaro 1015, Verona 1625. Tiri da 3 punti: Pesaro 1233, Verona 726. Rimbalzi: Pesaro 33, Verona 40. Assist: Pesaro 13, Verona 9. Falli antisportivi a Gudmundsson, Bortolani, Tambone e Holman. Tecnici a Anderson e Repesa. Spettatori: 4.770. Incasso: 40.123 euro.

Una squadra che non si arrende proprio mai, neanche quando gioca peggio del solito, finisce sotto di dieci nell’ultimo quarto e sembra non ci siano più spiragli per uscirne indenni. Invece anche stavolta la Vuelle trova la strada per la vittoria, la terza consecutiva, che le permette di agganciare per una notte Tortona al terzo posto in classifica. Verona fa correre più di un brivido lungo la schiena, sia all’inizio, quando parte meglio, che alla fine, quando sbaglia la tripla per il supplementare. Sulla carta era una partita dove far valere la propria superiorità, ma Verona è in netta crescita, ha sistemato il suo roster strada facendo e oggi dispone di tante frecce al suo arco. In più ha una fisicità che dà parecchio fastidio ai lunghi a rimbalzo d’attacco. Anderson, pericolo n.1, conferma la sua vena con 14 punti già nel primo tempo, Repesa cerca un po’ di muscoli in panca e Moretti finisce giocoforza a sedere con Gudmundsson, Tambone e Visconti che provano a contenere gli esterni ospiti. La Tezenis prende il comando (9-15 al 6’), mentre fra i pesaresi il solo Kravic domina il suo avversario diretto; nel secondo quarto le cose cambiano con Visconti che dà la sveglia col solito recupero in tuffo. Pesaro potrebbe scappare (41-35 al 19’) ma gioca un ultimo minuto distratto consentendo a Verona di rimanere in scia all’intervallo. A inizio ripresa la Vuelle vede le streghe, l’attacco è inceppato, Repesa prende tecnico ma non basta a scuotere i suoi, Chetaham è l’unico che toglie qualche castagna dal fuoco ma l’inizio dell’ultimo quarto sembra una sentenza (53-63 al 32’). Invece i biancorossi risalgono dal baratro aggrappati ai tiri di Cheatham e ad un coraggioso Totè che combatte e guadagna due canestri di platino, uno con l’aggiuntivo, che sbaglia. Ma è sufficiente per impattare, poi Tambone scocca la freccia del sorpasso (66-63). Parziale di 13-0, Verona però non molla e con il suo bomber Karvel Anderson riesce a tornare in vantaggio (66-71) a 3’ dal gong. Mars riaccende le speranze, poi Repesa concede fiducia a Moretti ributtandolo nella mischia e Davide ripaga prima con due liberi lucrati con astuzia, ma soprattutto con la bomba del 74-71 dopo lo 02 di Smith dalla lunetta. Non è ancora finita, perché Rahkman spreca uno dei tre liberi a disposizione (76-73) lasciando aperto il match con 26’’ da giocare. Stavolta Repesa non rischia e ordina ai suoi di commettere fallo. Anderson fallisce il primo e a quel punto deve sbagliare pure il secondo per avere un’altra opportunità che i suoi rimbalzisti concedono a Cappelletti: ma l’ultima preghiera di Verona s’infrange sul ferro e l’astronave decolla col suo pubblico.

Elisabetta Ferri