REDAZIONE PESARO

"Quella volta che l’arbitro mi stese con un pugno al volto"

Ottavio Rossetti ricorda la singolare aggressione: "Contestato, uscì dall’auto e mi colpì al naso. Perdonai"

Picchiato dall’arbitro. Le cronache spesso e purtroppo ci raccontano di aggressioni, non solo verbali al direttore di gara, ma nella storia che andiamo a raccontare è successo il contrario: questa volta a picchiare e picchiare duro è stato l’arbitro. "E’ successo nel ’98 – racconta Ottavio Rosetti, ex calciatore della Falco Acqualagna – in quel periodo, complice anche un infortunio, svolgevo le mansioni da dirigente della squadra, al termine della partita Falco Acqualagna-Sassocorvaro, andai ad aprire il cancello per far uscire l’auto dell’arbitro. Veniva da Jesi e non aveva diretto in maniera ineccepibile, i tifosi rumoreggiavano, gli dissi: "Ha visto signor arbitro che casino ha combinato?". Per tutta riposta ed erano presenti i Carabinieri, scese dall’auto mi venne incontro e mi diede un cazzotto in faccia mandandomi a ko: setto nasale fratturato, trauma cranico e dieci giorni di prognosi. Fu radiato e io un anno dopo ritirai la denuncia perdonandolo, ho sempre perdonato tutti in vita mia". Una carriera da calciatore durata una quarantina di anni e che l’ha reso popolare. "Ho iniziato a 16 anni con la Falco Acqualagna e ho smesso con gli amatori della Us Furlo a 65 anni". Racconta Ottavio. "Dopo la Falco ho giocato anche con il Monte Porzio, Pianello di Cagli e Canavaccio, ho iniziato da difensore esterno, poi ho sempre fatto il centrocampista, il mediano, c’è da fare ‘legna’ e io ero adatto a questo ruolo. Sono stato squalificato una volta e un po’ pesantemente per aver ‘protetto’ un compagno di squadra. Era il capitano del Pianellese, si giocava contro il Monteporzio un mio compagno aveva tirato del fango all’arbitro Renzo Baldisserri di Piandimeleto, che non avendo visto che l’aveva colpito si rivolse a me, ma io non dissi nulla, fui squalificato per sei mesi. In carriera ho fatto anche una trentina di gol e tutti di testa, ero basso di statura e gli avversari non mi prendevano in considerazione, io invece ero svelto e segnavo. Mi ricordo le 6 reti con il Monte Porzio in Prima categoria, un gol più bello dell’altro, invece il più importante è stato quello contro l’Osimana in Promozione, su un cross di Renda riuscii a incornare il pallone e metterlo alle spalle del portiere. Eh sì, le mie soddisfazioni le ho avute. Ancora sono nel mondo del calcio, da calciatore sono passato a fare l’allenatore, poi il direttore sportivo e ora con la mia moglie Ilde faccio il custode dello stadio. Mi manca solo di fare il presidente. Il calcio di adesso è cambiato molto rispetto agli anni 80-90- ora c’è più tecnica, più rapidità, ai miei tempi era un calcio fisico, si giocava su campi impossibili, tra fango, pioggia e qualche volta anche con la neve". Ora oltre al ruolo di custode dello stadio di Acqualagna, Ottavio Rosetti aiuta i figli nell’azienda e non vede l’ora come tutti "che si ritorni al calcio giocato". Amedeo Pisciolini