Il raduno Sodini cerca i campioni del futuro

Alla Baia "Ogni Regione conta" della Fip con quaranta under ed il tecnico delle squadre nazionali: "Pesaro è un faro del basket"

Il raduno  Sodini cerca i campioni del futuro

Samuele. Grasso, giovane della Vuelle, con il coach della Nazionale Marco Sodini

Tappa anche a Pesaro del progetto “Ogni Regione conta“ curato dal settore Squadre Nazionli della Federbasket con la partecipazione dell’allenatore responsabile Marco Sodini con circa 40 giocatori delle squadre di Pesaro ed Ancona. Allenatori guidati da Luca Pentucci; presenti anche preparatori atletici e giovani arbitri. "L’iniziativa serve a cercare di dare rispetto ai ragazzi – sottolinea Marco Sodini – che devono comunque avere l’ambizione di vestire un giorno la maglia azzurra".

Saranno pochi...

"Noi sappiamo che saranno pochi quelli che la vestiranno per ragioni di talento, fisico e opportunità, ma cerchiamo – aggiunge il responsabile delle Squadre nazionali giovanili – di farla vestire a più atleti possibile. L’altro motivo è che in questo momento storico c’è bisogno di un indirizzo per dare l’idea che vogliamo, ovvero che i ragazzi che giocano a basket possano avere quest’opportunità. C’è bisogno di farlo in ogni posto, in ogni luogo d’Italia. C’è un terzo motivo che nasce dall’anno scorso in cui ho girato personalmente tutta l’Italia: c’è un’esigenza del territorio in particolare dei comitati regionali di essere ascoltati dal centro della Federbasket".

Il basket non è più uno sport primario come qualche anno fa?

"In realtà i numeri non dicono quello. I numeri dicono che il basket è uno sport – sottolinea Sodini – divertentissimo e molto giocato dai giovani. Quello che è cambiato rispetto a qualche anno fa è che sono cambiati i giovani. Forse dal punto di vista tecnico dobbiamo di nuovo migliorare e abbiamo bisogno di rimetterci su un campo per trovare la strada giusta per migliorare di nuovo".

Perché i giovani alti non giocano più a basket ma preferiscono il volley, il tennis o il nuoto?

"In questi giorni ho trovato due ragazzi di 2 metri e 15, uno in Toscana e un altro a Forlì che giocano a pallacanestro. Diciamo che c’è una competizione maggiore e una visibilità maggiore di sport che prima non avevano la visibilità del basket. Dobbiamo preoccuparci in termini di formazione che i ragazzi ritornino a scegliere la pallacanestro".

Pesaro in A2 fa male?

"Pesaro è un faro per il basket italiano a prescindere dalla categoria".

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