ROBERTO FIACCARINI
Politica

Spacca: grazie Ricci, ma...: "Nel 2015 siete stati voi a non volermi più"

L’ex governatore risponde dopo l’invito a tornare nel centrosinistra. E prova a riscrivere la storia di 9 anni fa, quando voleva il terzo mandato

Spacca: grazie Ricci, ma...: "Nel 2015 siete stati voi a non volermi più"

Quanto tempo. fa: da sinistra, Ricci, Ceriscioli e Spacca

Pesaro, 30 agosto 2024 – All’improvviso nel 2015. Come un viaggio indietro in un tempo dimenticato. Nella notte del ritorno di Matteo Renzi alla Festa dell’Unità, l’altro Matteo ha tirato fuori dall’album dei ricordi non sempre belli Gian Mario Spacca, auspicando anche il suo, di ritorno, in un altro campo largo, quello marchigiano. Ma l’invito di Ricci a guardare avanti è stato invece accolto da Spacca come un’occasione per tornare indietro, a nove anni fa, cioè al passato remoto. All’improvviso nel 2015, appunto.

Riassumendo: a un certo punto del confronto a Baia Flaminia con Renzi, Ricci se n’è uscito così: "Parlando delle Marche, se penso al centro con noi, penso a Gian Mario Spacca, l’interlocutore deve tornare a essere Gian Mario Spacca". E lui, Spacca, ieri ha affidato a Facebook una riflessione per riscrivere a suo modo la storia delle elezioni del 2015. "Innanzitutto – ha scritto l’ex governatore – è doveroso ringraziare Matteo Ricci per l’attenzione che ha riservato a Base Popolare (il movimento di cui è presidente, ndr), in un’occasione così significativa. Le sue parole saranno considerate altrettanto attentamente in un movimento come il nostro dove la base è più importante del vertice. Solo una considerazione non secondaria: la narrazione vuole che nel 2015 la rottura tra il centro e la sinistra sia avvenuta sul mio terzo mandato. In realtà il distinguo avvenne sulla strategia di autosufficienza che il Pd impose, forte del suo risultato elettorale ottenuto alle europee, oltre il 40%. Lo ritenevo un errore che avrebbe allontanato i ceti medi produttivi dal governo regionale, come poi è avvenuto".

Qui è il caso di riavvolgere il nastro per tornare a nove anni fa: preistoria politica. Spacca usciva dal secondo mandato da governatore e puntava alla ricandidatura, il Pd gliela negò e tirò dritto con Luca Ceriscioli anche a costo, come poi accadde, di rompere quell’asse con il mondo centrista-merloniano su cui le Marche si erano rette fino a quel momento. Spacca poi effettivamente si candidò ma alla guida di una coalizione con Forza Italia. Fu un disastro, per lui: Ceriscioli vinse con il 41%, i Cinque Stelle sfiorarono il 22% e nel centrodestra diviso fu Francesco Acquaroli, allora candidato solo di Fratelli d’Italia e Lega, a battere Spacca (18% a 14%). Una Caporetto, ma da quel momento è diventata strutturale l’alleanza tra il centrodestra e i merloniani: non a caso oggi in Regione il segretario generale è Mario Becchetti, per anni capo di gabinetto di Spacca.

Nella risposta a Ricci, però, Spacca nega che a frenare l’alleanza col centrosinistra nel 2015 sia stata la sua ambizione al terzo mandato: "Incontrai a Roma Lorenzo Guerrini – scrive – allora plenipotenziario del Pd, e chiesi di rimanere coerenti con la coalizione che aveva governato le Marche fin lì: gli proposi anche due nomi come candidati presidente per il centro-sinistra, Marco Pacetti e Roberto Oreficini. Ma il Pd proseguì per la strada dell’autosufficienza, che l’ha condotto dove è oggi. Ovvero a ricercare un “campo largo” (Letta) con una rinnovata coalizione di centro-sinistra". Spacca chiude poi annunciando che in autunno Base popolare farà un congresso e poi chiamerà a raccolta "le forze che legate alla tradizione e alla cultura popolare". Insomma, per ora è più un no che un sì. Ma è solo l’inizio. Intanto è chiara una cosa: Ricci parla sempre più da candidato governatore pur essendo stato appena eletto a Bruxelles. E intanto Acquaroli dovrebbe ufficializzare la sua corsa per il bis durante la festa regionale di Fratelli d’Italia, in programma ad Ascoli il 6, 7 e 8 settembre. Poi ci sarà tempo per contendersi Spacca.