ROBERTO DAMIANI E ANTONELLA MARCHIONNI
Politica

Inchiesta ‘Affidopoli’, Ricci: “Non toccava a me assegnare appalti, ne rispondono i tecnici”

Pesaro, l’ex sindaco: “Mi sono sempre fidato di dirigenti e collaboratori che, fino a prova contraria, hanno sempre operato correttamente”

L’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, oggi europarlamentare

L’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, oggi europarlamentare

Pesaro, 21 settembre 2024 – “I responsabili risponderanno personalmente”. L’ex sindaco Matteo Ricci, dal Parlamento di Bruxelles, prende le distanze dagli affidamenti allegri e, in particolare, sulle sponsorizzazioni private chieste dal Comune e poi fatte fatturare e riscosse dall’associazione no profit Opera Maestra.

La procura di Pesaro ha aperto un fascicolo sulla vicenda di cui attualmente non si conoscono le ipotesi di reato né eventuali indagati. La dottoressa Maria Letizia Fucci a capo della procura lo aveva confermato a fine luglio: “L’inchiesta giornalistica de il Resto del Carlino ha portato alla luce elementi e fatti in merito all’utilizzo di soldi pubblici da parte di vari protagonisti che devono essere necessariamente approfonditi”.

E a sollevare la bufera bis sul caso Opera Maestra erano state le dichiarazioni di Mauro Tomasucci, titolare dell’omonima società di Campanara e del presidente di RivieraBanca Fausto Caldari. Entrambi hanno raccontato in un’intervista al Carlino di aver aderito ad una formale richiesta di soldi da parte dell’amministrazione per sponsorizzare opere di arredo urbano e contribuire al palio dei bracieri.

“Io ho aderito alla richiesta dell’amministrazione – aveva raccontato Mauro Tomasucci -, ci siamo accordati per 20mila euro e non sono stato il solo ad aver detto sì. Io avevo parlato col sindaco Ricci e con uno giovane, Santini. Non sapevo esattamente come avrebbero speso i soldi. Poi mi vedo arrivare una fattura da 20mila euro più iva dall’associazione Opera Maestra. Che io non conoscevo. Indicava la rotatoria di piazzale D’Annunzio, il casco di Valentino, la pista dei kart dei bambini, due panchine col nome della mia ditta e la copertura del vecchio hotel Vienna con un telone”.

Avevamo contattato Matteo Ricci dopo le dichiarazioni di Tomasucci ma non ci aveva risposto personalmente. Ci aveva fatto sapere da suoi collaboratori di non aver mai chiesto soldi direttamente agli sponsor. Ora Matteo Ricci risponde in prima persona. Lo farà anche il suo ex braccio destro Franco Arceci, ex capo di gabinetto, convocato mercoledì prossimo dalla Commissione consiliare controllo atti.

Matteo Ricci, perché Tomasucci e RivieraBanca dicono di aver trattato con lei e con i vertici del Comune attraverso lettere ufficiali per le sponsorizzazioni e poi è stata inviata loro la fattura da Opera Maestra?

“Non mi sono mai occupato personalmente di sponsorizzazioni – risponde l’ex sindaco tramite messaggistica – ho fatto, come tutti i sindaci, alcuni appelli pubblici per sostenere Pesaro e in ogni inaugurazione ho ovviamente sempre ringraziato tutte le aziende che hanno deciso di sostenere la città: per un’opera pubblica, un evento, un progetto sociale, culturale o sportivo, per una rotatoria. Inoltre ho ripetuto più volte che, in 15 anni di amministrazione, non mi sono mai occupato di affidamenti o procedure. Mi sono sempre fidato di chi lo doveva fare: i dirigenti e i collaboratori che, fino a prova contraria, hanno sempre operato correttamente. Ora, su questa vicenda c’è un’indagine in corso e spetterà ai magistrati verificare se c’è stato qualcosa di irregolare, ed eventualmente i responsabili ne risponderanno personalmente”.

“Un buon sindaco – continua Ricci – decide gli indirizzi politici e amministrativi, non si occupa di cose che non spettano a lui. Le procedure per legge le segue giustamente la struttura amministrativa”.