Pesaro, 1 febbraio 2024 – Uno dei simboli della bella epoque pesarese e cioè villa Bucci lungo viale della Repubblica è stata assegnata ieri mattina all’asta: se l’è aggiudicata l’industriale delle cerette (Xanitalia) Franco Signoretti. Non è stata una storia facile quest’asta perché l’industriale si è trovato di fronte una donna del Kazakistan che ha iniziato una partita al rialzo. Si partiva da 800mila euro e il tutto si è concluso dopo una decina di rialzi ad una cifra che dovrebbe essere superiore alla base d’asta: un milione e 500mila euro.
"La signora era decisa – racconta Franco Signoretti – ma io ero più deciso di lei per cui ho chiuso le frontiere. Perché ritengo che quella villa rappresenti un simbolo della città. Un simbolo fra l’altro che rischiava di finire nel degrado. Ero e sono dell’opinione che sarebbe stato meglio se fosse rimasta nelle mani di un pesarese per cui sono andato avanti deciso. Sono contento di quello che ho fatto. Cosa ci farò? Non so se ci andrò ad abitare con la mia famiglia perché prima ne voglio parlare con loro. La cosa importante è che resti ai pesaresi. Era tempo che vedevo questa villa lì, ferma, abbandonata e che rischiava la decadenza per cui mi sono deciso di partecipare all’asta".
Franco Signoretti, titolare di Xanitalia, ha un fatturato di gruppo che viaggia sopra i 60 milioni l’anno ed una forte marginalità "e paga anche una barca di milioni di tasse", dice chi lo conosce bene. Uno insomma che non ha nulla da nascondere tanto che è anche l’industriale che ha acquistato e rimesso a nuovo il ‘rudere’ di palazzo Perticari lungo Corso XI Settembre – una parte del tetto era crollato – per farci una grande pinacoteca e anche una biblioteca finalizzata all’arte di alto livello. Ora questo industriale, che viaggia spesso controcorrente, si getta in questa nuova avventura e cioè quella di riportare agli splendori di qualche decina di anni fa Villa Bucci. Ricordano molti pesaresi: "Si passava davanti il mattino e c’era una signora delle pulizie con il grembiulino bianco e lo straccio nelle mani che andava a spolverare tutto il muretto di cinta e le recinzioni. Brillava tutto".
Ma quest’asta apre anche un’altra finestra. Ufficialmente alla gara per l’aggiudicazione di villa Bucci ha partecipato una donna kazaka – ha una società di import export con i paesi dell’Est che opera nel settore del legno –, ma in realtà la trattativa e i rialzi li ha portati avanti per conto di un industriale russo che vive in città "ma che non vuole apparire".
A fare da sponda i tecnici di Massimiliano Schiuma di "Casa immobiliare" di via del Novecento, agenzia che opera molto con clientela estera, soprattutto dell’Est ed in particolare con la Russia. Dalle informazioni che emergono il russo che voleva acquistare villa Bucci pare avesse già chiesto la disponibilità di un’archistar per la ristrutturazione "perché l’ultimo suo pensiero sono i soldi". Una sfida dentro la sfida quella che ha davanti ora Franco Signoretti. Anche perché il russo in questione è uno che vive quasi stabilmente in città e avrebbe adocchiato anche un altro importante immobile "e per questa ragione si è fermato ad un certo punto davanti ai controrilanci fatti da Signoretti".
Altri russi hanno acquistato nella zona mare ‘importanti’ appartamenti in via di ultimazione lungo viale Trieste. Stando alle informazioni che corrono all’interno del circuito del settore immobiliare sono comunque tutte persone che escono fuori dal ‘giro’ di Valentina Matvienko e cioè la zarina che ha la villa sulla panoramica San Bartolo. Solo ricchi imprenditori russi, non oligarchi.