Il Superbonus ora è sceso al 70% ma quando era al 110% è stato protagonista dal 2020 al 2023 di tutti i cantieri italiani. Ma in quanti ne hanno usufruito nelle Marche? Secondo la Cna regionale, nella regione sono stati avviati 3 miliardi di lavori edilizi col Superbonus, di questi il 90 per cento è stato portato a termine mentre il resto deve essere chiuso con l’aliquota al 70 per cento o 65 per cento se andranno fino al 2025.
Secondo il presidente di Cna costruzioni Marco Rossi, il 43% dei lavori effettuati col 110% hanno riguardato le villette unifamiliari, il 32% sono stati fatti dai condomini e il rimanente ha riguardato le case a schiera. Per quanto riguarda la provincia di Pesaro e Urbino, Marco Rossi stima il dato pari ad un quarto di quello regionale. In pratica ci sono stati lavori a Pesaro e provincia col 110% per 750 milioni, di cui ancora da ultimare per 75 milioni di euro. Dice Rossi di Cna: "Il problema vero ha riguardato i tempi. I governi hanno imposto una folle tabella di marcia alle ditte costringendole a svolgere in 3 anni dei lavori per i quali sarebbero stati necessari almeno 10 anni. E ora vediamo già la crisi del settore. Stiamo già registrando un -20 per cento con cassa integrazione in arrivo".
Ma per sapere cosa è stato il Superbonus va chiesto a chi lo ha conosciuto bene. Come Cristian Angeli, ingegnere di Rimini, che sullo slancio è diventando anche divulgatore su siti specializzati e giornali delle centinaia di regole sui bonus traducendo in italiano comprensibile una lingua mistica, come quella dell’edilizia, rivolta ai soli adepti. Lui ha smontato l’interpello, la Cassazione, la norma e la circolare, riportandoli sulla terra perché tutti ne comprendessero il significato.
Ingegner Cristian Angeli, stanco di parlare di superbonus?
"No, anzi. C’è una novità: è stata prorogata la comunicazione di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate dal 16 marzo al 4 aprile. Significa innanzitutto più tranquillità per svolgere le delicate operazioni tecniche e le verifiche necessarie per effettuare cessioni convenienti e, nei limiti del possibile, prive di rischi".
Lei ha scritto addirittura un libro sul superbonus. C’era materia prima per farlo?
"Sì, tanta. Il libro dal titolo “Il contenzioso nel Superbonus e nei bonus edilizi”, si concentra sulle difficoltà operative che ha messo in luce il sistema, dovute anche alle numerose modifiche normative, che hanno portato al sorgere di problematiche destinate ad approdare, purtroppo, nelle aule di giustizia. Ho ritenuto utile offrire al pubblico un piccolo “manuale”, caratterizzato da un taglio pratico, che offre una panoramica delle casistiche che possono presentarsi, indicando come gestirle al meglio. Perché sì, il Superbonus ha avuto effetti positivi e negativi: da alcuni è stato percepito solo come un’occasione per fare “tutto gratis”, ma allo stesso tempo ha aperto gli occhi di altri sull’esistenza di un ampio e articolato sistema di incentivi fiscali che (se ben gestiti) possono offrire vantaggi concreti".
Cosa ha insegnato l’esperienza Superbonus?
"Ai professionisti, ha ricordato l’importanza della collaborazione e dell’interdisciplinarietà. Ai contribuenti ha insegnato, probabilmente, a fare attenzione a chi affidarsi".
Che futuro vede per i bonus?
"L’Italia ha una situazione edilizia caratterizzata da proprietà capillari e da un grande quantitativo di edifici storici. A ciò si aggiunge il rischio sismico, del tutto assente in altre realtà. Per questo io credo che non sarà possibile arrivare a risultati apprezzabili senza un “nuovo” e, si spera, più razionale, intervento dello Stato per favorire i lavori di efficientamento degli edifici".