TEOBALDO BIANCHINI
Economia

Pesaro, il pesce è poco e il prezzo è alto

Le bancarelle al porto: "Aumenti del 20% sui prodotti più rari". Pescheria Carducci: "Col blocco marinerie qui i clienti non vengono più"

I fratelli Campeggi, Roberto e Andrea, pescheria Carducci

Pesaro, 13 marzo 2022 - Tra il caro carburante e le marinerie ferme, per la pesca italiana è un momento drammatico dove sopravvive solo chi si è sempre affidato al pesce locale, nonostante ciò però, anche il prodotto nostrano, risentendo del caro nafta, subisce un aumento del prezzo.

Leonardo Domenicucci, pescivendolo dei banchi del porto di Pesaro, spiega: "La pesca a strascico è ferma però a noi riguarda marginalmente occupandoci di pesca locale. Ma comunque siamo passati da 400 a 700 euro per un rifornimento", per quanto riguarda il pescato invece: "C’è un po’ di tutto ma ovviamente solo del mare nostro, mentre il prezzo si è alzato di un 20% sui prodotti che abbiamo in minore quantità". Un aumento, come ci racconta Oriella Rastelletti... "che non riguarda le vongole, il loro prezzo è rimasto lo stesso così come la quantità".

Discorso diverso invece per i pescivendoli della Pescheria Carducci: "Va malissimo, siamo impiccati! Con il blocco delle marinerie da noi il pesce fresco non arriva e sapendo questo la gente non viene a comprare perché abbiamo solo quello congelato o di importazione, a questo si aggiunge il prezzo che è aumentato del 20% e blocco dei camion della settimana prossima che potrebbe toglierci anche il pesce di importazione", racconta disperata Filomena Sassarelli.

Il suo collega Roberto Campeggi aggiunge: "La settimana prossima le barche grosse di zona hanno deciso di dividersi i giorni. Faranno due viaggi anziché quattro per risparmiare sul carburante, tuttavia questo significa che pescheranno due giorni in meno e che il prezzo aumenterà comunque."

Differenze che notano anche i clienti, come Gemma Pirro: "Ho potuto comprare solo pesce allevato, non essendoci il nostrano" e poi: "Già il pesce era un bene di lusso, figuriamoci adesso con tutti questi aumenti. Benzina e luce pesano su di noi, figuriamoci su di loro". Simone Gasparini, per dire, ha cambiato la sua abitudine: "Solitamente faccio la scorta mensile ma questa volta ho preso solo il necessario per il pranzo" e anche qui, un’accortezza sul prezzo: "I cefali sono passati da 10 a 12 euro" quindi, "anziché prenderne 5 ne ho presi 4".

Situazione complicata quindi e che non sembra destinata a migliorare, visto il continuo aumento dei prezzi della nafta e lo sciopero dei camionisti in programma la settimana prossima.