Pesaro, 7 agosto 2023 – Si può essere poveri anche da pensionati. Sono 117.259 le prestazioni pensionistiche e assistenziali erogate dall’Inps nella provincia di Pesaro Urbino, poco più di un terzo degli abitanti che sono in totale 348mila. Di queste, 62 mila pensioni di vecchiaia (pari al 53,0% del totale), 8 mila pensioni di invalidità (6,9%), 21 mila pensioni ai superstiti (18,7%), circa 4 mila pensioni/assegni sociali (3,3%) e 21 mila prestazioni a invalidi civili (18,2%). E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni erogate nel 2023 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche. L’importo medio delle pensioni nella provincia è di 896 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.190 euro delle pensioni di vecchiaia ai 460 euro delle pensioni/assegni sociali.
Gli importi delle pensioni di vecchiaia sono di gran lunga inferiori a quelli nazionali: -170 euro lordi medi mensili. Particolarmente significativa è la differenza negli importi delle pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti che, nella provincia, sono di 1.429 euro, ovvero -151 euro mensili rispetto ai valori medi nazionali, benché superiori rispetto al valore regionale di 103 euro. C’è anche differenza tra uomini e donne: se i primi percepiscono 1.470 euro lordi, l’importo per le donne è di 839 euro, mediamente 630 euro in meno rispetto agli uomini; la differenza per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -943 euro mensili.
Nella provincia 70 mila prestazioni pensionistiche, pari al 59,7% del totale sono inferiori a 750 euro al mese (59,4% valore regionale): dunque, 6 pensionati su 10 percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà. Una condizione pensionistica nella quale si conferma il gap di genere: gli uomini con pensioni fino a 750 euro sono il 41% del totale, per le donne la percentuale sale al 74,2%. Le donne sempre più povere.