Pesaro, 16 marzo 2024 – Non è la guerra degli Agnelli. E non c’è di mezzo la Fiat. Ma per queste latitudini poco ci manca. Perché è ormai è scontro frontale tra Arianna Ranocchi, presidente della società di software fondata dal padre, da una parte e madre e sorella dall’altra. La battaglia campale è terminata dentro i tribunali: quello di Pesaro l’altro ieri e ieri davanti al tribunale delle imprese di Ancona. Perché nei giorni scorsi, nella riunione della holding di famiglia, Arianna Ranocchi non solo è finita in minoranza ma le è stato intimato anche di lasciare il vertice della società entro lunedì prossimo: defenestrata.
Da qui il ricorso al tribunale per quello che in termini tecnici viene definito un eccesso di potere della maggioranza societaria. Il livello dello scontro è talmente alto che sono state bloccate anche le cassette di sicurezza in banca di Arianna Ranocchi che evidentemente fanno riferimento alla società.
Cosa c’è in ballo oltre ad una montagna di soldi? La Ranocchi software che ha chiuso il 2023 con 38 milioni di fatturato e 10 milioni di utili, pagate le tasse. Ha inoltre poco meno di 300 dipendenti ed ha anche un impatto sociale non da poco: sponsor della Vuelle con la promessa di mettere sul tavolo un milione per i prossimi tre anni; sponsorizzazione della squadra di football americano – da sempre la grande passione assieme al basket del padre Giovanni – ed anche il pagamento dei viaggi a squadre nazionali formate da disabili. Una guerra familiare, ma che coinvolge a cascata dipendenti, collaboratori ed anche lo sport cittadino perché il presidente della Vuelle Ario Costa qualche mese fa aveva chiesto ad Arianna Ranocchi di fare il vicepresidente e nelle ultime settimane si era fatto fatto avanti anche Franco Arceci per un incarico nel consorzio del basket. Tutte vicende lasciate ora in sospeso.
Quando iniziano i primi contrasti scatta la proposta di acquisto delle quote della madre Rosa Anna Di Gregorio e della sorella Giovanna (73%) da parte di Arianna Ranocchi. Sul tavolo vengono messi 40 milioni in contanti. La risposta sarebbe stata: su quale base questa valutazione? Un paio di mesi di silenzio poi Rosa Anna e Giovanna sondano il mercato che si conclude con questa lettera inviata dall’avvocato Lorenzo Balestra al professor Lucio Monaco: "...Per valutare il reale valore delle partecipazioni societarie delle mie sono state richieste altre valutazioni oltre a quella ricevuta dalla signora Arianna. L’indagine di mercato ha ricevuto riscontro da parte di una società leader del settore – nel mondo dei software si parla della Teamsystem, società fra l’altro fondata da Giovanni Ranocchi – che ha mostrato interesse all’acquisto delle quote delle socie Rosa Anna e Giovanna della società Ranocchi srl per l’importo di 64 milioni e 320mila euro, nonché anche delle restanti quote della signora Arianna per un importo di 23 milioni 395 mila lire per un importo complessivo di 87 milioni e 715mila euro in un’ottica di controllo del gruppo. Preso atto della manifestazione di interesse, fermi i diritti di prelazione della sua assistita..." ecc. ecc.
Parte una controproposta da parte di Arianna che non vuole cedere la sua parte ma anzi ha sempre detto che vuole comprare le quote di madre e sorella. I calcoli e le valutazioni non sono quelle messe sul piatto dall’avvocato Balestra, ma inferiori affrancando però madre e sorella dagli eventuali esborsi, in caso di giudizio negativo, relativi alla causa milionaria che è in corso tra la Ranocchi e proprio il gruppo Teamsystem.
Calano tutte le saracinische fino alla convocazione della holding di controllo della società con la decisione far decadere dalla presidenza Arianna Ranocchi: "... la revoca dell’amministratore Arianna Ranocchi si rende necessaria – si legge – per il contrasto insorto tra la stessa e gli amministratori della società nonché stessi soci a fronte delle divergenze di visione insorte circa gli interessi e gli obiettivi della società e le politiche di attuazione a partire dal rilascio di dichiarazioni pubbliche ai giornali – quelle rilasciate al Carlino qualche giorno fa, ndr – senza alcuna condivisione con gli altri componenti dell’organo di gestione e dei soci e dall’atteggiamento astioso e inopportuno... In specie atteggiamento ostile e vessatorio nei confronti dei membri del cda di società del gruppo Ranocchi". Questo passaggio fa riferimento alle controllate e alle partecipazioni – 16 di cui alcune importanti su Rimini – della galassia Ranocchi. Quindi un riferimento ad "ambigui comportamenti (unitamente al consulente fiscale aziendale, nonché membro di vari Cda del gruppo) con le strategie e logiche aziendali e di gruppo; palese condizionamento del suddetto consulente, agente nel solo interesse della citata (Arianna Ranocchi, ndr)". Ora tutto è nelle mani dei due tribunali.