ALICE MURI
Economia

Aumento delle tasse a Pesaro: Irpef con aliquota unica allo 0,8%

Il sindaco Biancani e l’assessore Pozzi annunciano i rincari e accusano il governo: “Colpa dei tagli”. E annunciano tagli su auto e trasferte: nel 2025 i maggiori introiti saranno di circa un milione e mezzo, ma a regime si arriverà a 3,6 milioni

Tasse: ecco come aumenterà l'Irpef con l'introduzione dell'aliquota unica a Pesaro

Tasse: ecco come aumenterà l'Irpef con l'introduzione dell'aliquota unica a Pesaro

Pesaro, 3 dicembre 2024 – Dal primo gennaio 2025, a Pesaro scatterà l’adeguamento Irpef con una aliquota unica allo 0,8%. Via i quattro scaglioni previsti a seconda delle fasce di reddito, con un conseguente aumento a partire dal prossimo anno per i redditi fino ai 55mila euro (anche se resta l’esenzione per quelli sotto i 9mila).

“E’ una scelta difficile ma inevitabile – dicono il sindaco Andrea Biancani e l’assessore al Bilancio, Riccardo Pozzi – a causa degli effetti della manovra fiscale del Governo sulla spesa corrente del bilancio del Comune, dove sono presenti tagli per un milione di euro (per il 2025, ma saliranno a 1,1 milioni nel 2026 e 1,5 milioni nel 2028) a cui si aggiungono le maggiori spese dovute ai doverosi aggiornamenti dei contratti collettivi nazionali (dei dipendenti pubblici e delle cooperative) che sono rovesciati sugli enti locali senza che ci vengano riconosciute le risorse per coprire quegli adeguamenti. A tutto questo dobbiamo poi aggiungere anche l’aumento dei prezzi dei servizi e materie prime”.

I tagli da parte del Governo e l’aumento dei costi sono quantificabili in 3,3 milioni totali solo per il prossimo anno, per arrivare a 3,9milioni nel 2028. “Se non vogliamo completamente tagliare quelli che sono i servizi ai cittadini e le politiche di welfare che hanno reso una eccellenza questa città – dicono – siamo costretti ad intervenire con l’adeguamento dell’aliquota Irpef, che sarà inserito tra le azioni del Bilancio di previsione 2025. Pesaro era rimasto l’unico Comune capoluogo di Provincia ad avere l’aliquota Irpef a scaglioni, invariate dal 2012 (per i redditi sotto i 23mila euro dal 2007). Ora gli sforzi non bastano più. Ci adeguiamo all’aliquota unica dello 0,8% (così come a Fano ed Urbino) perché non ci sono state date alternative”. La modifica delle aliquote peserà in media circa 3 euro al mese sui redditi dei pesaresi. “A questo – aggiungono Pozzi e Biancani – affiancheremo una politica di riduzione delle spese e razionalizzazione della macchina comunale”.

Un esempio? “Taglieremo il parco macchine, le trasferte della Giunta saranno ridotte al minimo, attueremo una stretta sulle partecipate, sulle spese energetiche, ma anche razionalizzazione degli affitti”. Il gettito proveniente dall’addizionale Irpef a scaglioni oggi fa incassare al Comune di Pesaro 10,8 milioni di euro. La modifica dell’aliquota porterà un aumento preventivato tra uno e 1,5 milioni nel 2025, per entrare a regime nel 2026, quando si potrà arrivare fino a 3,6 milioni di euro.

“Dei 130 milioni della parte corrente del Bilancio, almeno 105 sono per spese “intoccabili” perché riguardano quelle relative al personale, ai mutui, ai contratti in essere – dice Pozzi -. Ma anche i restanti 25 milioni di euro sono comunque da considerarsi “bloccati” in quanto consentono di mantenere i servizi sociali educativi ed culturali”. E il sindaco aggiunge: “E’ evidente che le entrate provenienti dall’adeguamento dell’aliquota Irpef non basteranno per coprire i tagli che subiremo – dice –. Le scelte del Governo sono da irresponsabili, perché scaricano responsabilità e inefficienze tagliando risorse ai Comuni. Tagli che sono stati attuati anche in base ai fondi che un Comune è stato capace di intercettare con il Pnrr. Chi è riuscito a prendere maggiori risorse riceve più tagli, con il risultato che saremo in grado di recuperare edifici pubblici, ma non avremo i soldi per attivarne servizi”.