Pesaro, 12 settembre 2024 - "Il mio pensiero su Marquez, a distanza di quasi 10 anni, è che è un pilota fortissimo, un fuoriclasse molto aggressivo - sono le parole di Valentino Rossi ospite del podcast di Andrea Migno -. Ma nel 2015 ha proprio passato il segno perché se tu sei un pilota cattivo sportivamente, al limite dello sporco perché vuole vincere, di esempi di piloti così ce n'è tanti. Ma mai nessun fuoriclasse del Motorsport ha lottato per fare perdere un altro pilota. Quello è ciò che marca la linea. Mai nessuno è stato così sporco per far perdere qualcun altro". C'è amarezza e forse un po' di rabbia nelle parole del Dottore mentre racconta quegli anni che risalgono a quasi 10 anni fa ma che ha ancora vivi nelle mente. Valentino non perdona e non dimentica quello che per lui resta il “biscotto avvelenato preparato dagli spagnoli per impedirgli di vincere il decimo mondiale". In particolare, non dimentica lo scontro in pista in Malesia che poi gli costò la partenza dall'ultimo posto a Valencia e l'addio al titolo a favore di Jorge Lorenzo.
Nel podcast i momenti più complicati delle gare storiche
Il racconto di quegli anni lo fa nella seconda parte dell'intervista in circa un'ora e un quarto durante la quale ripercorre i momenti più salienti della sua carriera nel motociclismo nel podcast dedicato a tutti gli appassionati di motori. "Con la seconda parte dell'intervista a Valentino Rossi - si legge nelle presentazione - abbiamo ripercorso le rivalità che hanno dato vita a gare storiche che ancora oggi sono capaci di scaldarci il cuore, passando per i momenti più complicati e le scorrettezze subite. Una puntata ricca di aneddoti e argomenti interessanti".
La gara in Argentina, dove sono iniziati i problemi
Il Dottore ricorda poi la gara in Argentina, i problemi con Marquez erano iniziati lì. "Assolutamente la cosa peggiore che mi sia capitata a livello sportivo. A 2-3 giri dal traguardo lo supero ed al tornantino successivo mi viene addosso pieno, mi tampona di proposito, prova a buttarmi giù. Io che ero davanti torno nella mia linea, ci tocchiamo e cade lui. Se prima non c'erano mai stati problemi fra me e Marquez da quella gara il nostro rapporto è andato in frantumi. Anche se ha continuato a fingere".
Lo scontro ad Assen e lotta per il titolo MotoGp
Dopo un altro scontro ad Assen, prima in pista e poi nella corsia dei box, secondo Rossi la lotta per il titolo MotoGP divenne una guerra con ben poco di sportivo. "Venni anche a sapere che soprattutto Alzamora (manager di Marquez fino al 2022, ndr) andava in giro per il paddock a dire agli spagnoli: 'Noi il Mondiale non lo possiamo più vincere ma non lo vince neanche lui...'. Mi arrivò all'orecchio da amici spagnoli che iniziarono a mettermi in guardia: 'Stai attento nelle ultime gare...'". Ed effettivamente in Malesia Marquez "mi ha danneggiato, tutta la gara, ha cercato di farmi cadere tre-quattro volte ma non mi ha preso il manubrio", finché "ci siamo toccati, io di certo non volevo buttarlo giù, ma gli si è impigliata la manopola nel mio ginocchio ed è caduto. E alla fine la morale è che mi hanno fatto perdere il mondiale, perché a Valencia sono partito ultimo".
La partenza in ultima posizione a Valencia
Dopo la gara, a Sepang, Mike Webb (responsabile della direzione gara, ndr) gli comunica la sua decisione: "A Valencia partirai ultimo". "Appena ho sentito quelle parole mi si è gelato il sangue. Ho pensato 'è finita, ho perso il mondialè - è il ricordo di Rossi - Poi ho guardato Marquez e Marc ha fatto un cenno col capo ad Alzamora come a dire: 'È fatta!'". Solo per impedire a lui di vincere il titolo, è il chiodo fisso di Rossi, Marquez si era inserito in una lotta che non lo riguardava direttamente. Tanto che "a Valencia lui poteva vincere, invece ha scortato Lorenzo al traguardo".