
La palazzina. di strada tra i. Due Porti dove venne costruita e poi. varata. ‘Azzurra’
La conferenza dei servizi ha dato l’ok per l’abbattimento e la ricostruzione di quelle che una volta erano le Yacht Officine, una appendice, verso monte, del cantiere navale al porto. In quegli spazi ha preso vita lo scafo che ha cambiato la storia della barca a vela d’Italia: Azzurra, che poi partecipò con successo alla più prestigiosa competizione del mondo e cioè l’America’s Cup. Sulla banchina assieme a tutto l’equipaggio – anche due pesaresi – anche Gianni Agnelli accompagnato da Luca di Montezemolo e quindi l’Aga Khan. L’anno successivo sempre in quegli spazi venne varato il Moro di Venezia della famiglia Ferruzzi di Ravenna, in una atmosfera da festa di un principe del Rinascimento con tende bianche e musici.
Un luogo, le Yacht Officine, che ha fatto storia nell’ambito della marineria e che ora ha il destino segnato anche se il presidente del consiglio di amministrazione di Lisa Group (la società che controlla il cantiere navale), Roberto Napolitano, dice: "Ne stavamo proprio parlando qualche giorno fa al cantiere navale del varo di Azzurra avvenuto nel 1982 e stavamo ragionando sulla possibilità di dedicare una sala proprio a quell’evento. Ma è presto –continua – perché ancora non abbiamo stabilito i tempi perché i lavori vanno fatti in un periodo in cui non si creano problemi alle attività del cantiere".
Nella sostanza nella palazzina che ha ospitato prima il cantiere e quindi gli uffici, e che corre lungo strada dei Due Porti, verranno realizzati tre appartamenti, quindi spazi per gli equipaggio degli yacht che sono all’ancora ed al piano terra un deposito "che sia funzionale con le attività del cantiere navale", continua Napolitano.
Una palazzina con un alto valore romantico quella che ospitava le Yacht Officine guidate dall’ingegner Marco Cobau, ma che ora è in condizioni non proprio ottimali "anche perché non è possibile – stando ai tecnici – una ristrutturazione perché non ha più i requisiti statici alle luce delle normative che sono cambiate nell’ambito dell’edilizia. Stiamo pensando, quando si partirà, di andare avanti per gradi partendo dal blocco che dà verso il porto per poi proseguire con il resto del fabbricato – continua Napolitano –. Comunque è difficile stabilire con precisione i tempi per questa operazione, anche perché dopo i progetti esecutivi si dovrà anche fare una gara d’appalto".
Intanto nei giorni scorsi l’ad del cantiere navale, l’inglese Stewart Parwin è stato invitato ad una manifestazione della nautica a Dubai, negli Emirati, dove ha presentato il cantiere pesarese ad una serie di paperoni arabi per cui non è da escludere che possa entrare in porto anche qualche yacht di quelli con le maniglie d’oro. Comunque le aspettative sono positive su quest’anno: "Perché pensiamo di fare meglio dello scorso anno con il rimessaggio e speriasmo di continuare su questo trend di crescita".
Insomma più yacht all’ancora anche se in bacino non potranno entrare scafi, per una questione di pescaggio, superiori ai 55 metri. Un progetto, quello di una rivistazione degli spazi che furono delle Yacht Officine, che era nel cassetto da ormai qualche anno ma che solo ora arriva a fine corsa con l’ok da parte dell’amministrazione ad avviare i lavori.