Tutti mi chiedono se adesso è sicuro che la Vuelle abbia svoltato. Rispondo che voi volete delle certezze che nello sport non esistono ed è proprio questo il suo fascino, altrimenti se fosse tutto prevedibile nessuno andrebbe a vederlo. Io mi fido di quello che vedo in allenamento ma non sono un mago e non posso prevedere il futuro".
Così Spiro Leka, che tira fuori spesso pensieri diversi dai soliti clichés, invita a non avere l’ansia di volere le risposte prima di aver visto i fatti. Se la Vuelle sarà capace di infilare la seconda perla di fila, cosa mai accaduta sin qui dall’inizio di questa stagione, lo sapremo domenica direttamente sul parquet.
"Siamo consapevoli che quella con Torino sarà un’altra battaglia: loro arrivano con un ruolino in trasferta di 3 vittorie su 4 e di 4 vittorie nelle ultime 5 partite, segnale di una squadra in forma. Hanno saputo reagire dopo un’inizio in sordina e adesso hanno preso un buon ritmo, per cui vanno affrontati con molta attenzione. Giocano una pallacanestro molto intensa ed aggressiva: in attacco i due americani offrono un rendimento costante, ma il vero passo avanti l’hanno fatto quando la batteria degli italiani ha aumentato il contributo. Ora è la squadra nel complesso che gira bene, con Severini, Landi e Montano in bella evidenza".
Il coach della Vuelle invita i suoi a stare di nuovo molto accorti in difesa: "L’imperativo è di limitare le loro transizioni: non dobbiamo farli correre per evitare di subìre canestri facili o tiri da tre coi piedi a terra, se no poi la partita si complica. L’importante è essere concentrati e riproporre l’atteggiamento che abbiamo già fatto vedere domenica scorsa, poi se l’avversario tira col 70% da tre inutile discorrere. Voglio dire che in ogni partita incide sempre il tipo di prestazione che fa l’avversario, ma prima di tutto bisogna fare bene le proprie cose".
Anche nelle fila biancorosse molti italiani stanno innalzando il proprio rendimento, soprattutto Imbrò e Bucarelli hanno cambiato marcia mentre Maretto sta ritrovando la sua spavalderia. Ora all’appello manca Zanotti: il suo gesto di allagare le braccia con gli occhi al cielo dopo la tripla che gli è entrata contro Cantù fotografa esattamente il suo stato d’animo.
"La squadra è pronta ad aiutarlo, ma lui deve fare la sua parte - dice Leka -. Con Simone parlo quotidianamente, lui sa che non può farci mancare l’intensità e l’aggressività difensiva, per il resto deve star tranquillo perché canestro lo sa fare. Ma prima serve un contributo a rimbalzo e in difesa: comincia tutto da lì e dopo si è sereni nel prendersi i propri tiri in attacco. Questo, naturalmente, è un discorso che vale per tutti".