Vuelle Petrovic il serbo promette battaglia

"Sono qui per trasmettervi un po’ del mio carattere balcanico e l’esperienza accumulata in tanti anni nella categoria dove si lotta"

Vuelle Petrovic il serbo promette battaglia

Danilo Petrovic, 109 kg per 2.03: muscoli ed esperienza per la Vuelle

Ha l’animo slavo Danilo Petrovic. Lo raccontano prima di tutto il suo cognome e poi quella medaglia d’oro conquistata con la Nazionale serba Under 18 ai campionati Europei del 2017 in Slovacchia. Nonostante abbia ormai ottenuto lo status che gli permette di giocare come italiano nei nostri campionati, il dna è quello che gli hanno consegnato le sue origini: 109 kg piantati su 203 centimetri, la mano educata nonostante la stazza e la tigna tipica del suo popolo.

"I giocatori di basket che provengono dai Balcani di solito hanno qualcosa in più, la nostra mentalità è vincente, non siamo gente che si arrende facilmente – commenta Danilo -. Credo che nei momenti di difficoltà riusciamo a tirare fuori il carattere, non solo nello sport ma nella vita in generale. E’ la nostra caratteristica principale".

Qual è l’allenatore che ha inciso di più nella tua carriera?

"Direi Alessandro Ramagli. E’ uno dei coach che mi ha allenato alla Virtus Bologna, dove sono approdato quando avevo solo 15 anni. In quegli anni si sono succeduti diversi tecnici alle V nere e da ognuno ho cercato di prendere qualcosa, ma lui è quello che più ha influenzato la mia crescita".

Sai che esiste una fiera rivalità fra Vuelle e la Virtus, come ti poni visto che sotto le due Torri ci sei cresciuto?

"Lo so bene che Pesaro e Bologna non sono amiche, ma ormai il passato è passato e oggi io tifo Pesaro: darò il 110% per voi, sono pronto ad aiutare la Vuelle in questa sfida".

Cosa ti aspetti da questa stagione?

"La considero un’occasione importantissima per la mia carriera e per la mia crescita: Pesaro rappresenta uno step in più rispetto all’anno scorso, quando mi sono fermato in semifinale con Rieti, stavolta voglio andare fino in fondo e riportare la Vuelle dove merita di stare. Sarebbe una cosa di grande valore per il club ma anche per me".

Classe ‘99, ancora giovane ma già con parecchia esperienza sulle spalle: tu come ti vedi?

"Ho 25 anni, non mi definirei un giovane anche se in Italia sono considerato ancora tale, ma nel mio paese a quest’età siamo già maturi come giocatori. Inoltre, per questa categoria sono una sorta di veterano, visto che questa sarà la settima stagione che mi accingo a disputare in serie A2, un campionato che sento di conoscere molto bene".

Il tuo ruolo di lungo fin dove può spaziare?

"Sono un 4, anzi uno stretch-four che apre il campo, ma posso coprire anche il ruolo di cinque. E se il coach me lo chiede – ride - anche quello di sei".

Lunedì apre la campagna abbonamenti: cosa diresti ai tifosi per invitarli ad abbonarsi?

"Qui c’è una tifoseria pazzesca, con una grande passione. Ed è proprio ora che si è verificato un risultato negativo, con la retrocessione, che c’è bisogno di maggior supporto da parte loro. Speriamo di riuscire insieme, noi lottando sul campo e loro incitandoci sugli spalti, a riportare questa piazza nella massima serie".

Elisabetta Ferri