Nel dopo partita di Milano coach Spiro Leka aveva detto che la squadra era indietro di due mesi. Un’affermazione che ha accentuato l’allarme tra i tifosi, visto che le parole di Rino De Laurentiis alla curva avevano puntato sullo stesso concetto. Il tecnico albanese chiarisce la questione e racconta come lui e il suo staff stanno cercando di modificare la situazione.
"Io non parlavo tanto e solo dell’aspetto fisico, mi riferivo all’identità e al carattere della squadra – precisa -. Quando si prende in mano un nuovo gruppo per plasmarlo serve almeno un mese e mezzo, cioè il periodo di preparazione. Invece non eravamo ancora tutti sulla stessa pagina come bisognerebbe essere sia nel condividere la palla che nel soffrire insieme e aiutarsi nelle difficoltà: queste sono le cose in cui si vede il temperamento di una squadra. Ma la disponibilità c’è, è aumentata, ho visto delle cose positive, ci manca di farlo vedere sul campo".
Su cosa avete insistito in particolare?
"Questa è la seconda settimana, che ancora dev’essere completata, con carichi di lavoro giusti decisi da tutto lo staff: c’è stata una bella risposta da parte dei giocatori, stanno lavorando sodo.
Abbiamo inserito alcune cose utili, secondo noi, per migliorare e cambiare rotta: parliamo di 10-12 sedute con una sola partita in mezzo, quella di Milano, ed è stato secondo me e i miei assistenti molto importante per prendere un po’ di ritmo anche offensivamente e prendere confidenza con le novità che abbiamo proposto. Questo senza dimenticarci di spingere sull’aspetto difensivo dove dobbiamo fare un bel passo in avanti per essere più presenti ed aiutarci nei momenti in cui serve farlo".
La certezza che a Danilo Petrovic servono altri due mesi per rientrare spingerà la società sul mercato o no?
"Io devo fare i conti con quelli che ho. E con nove giocatori a pallacanestro ci puoi giocare, l’importante è che tutti diano un contributo all’altezza per poter essere competitivi. Imbrò? Va sempre meglio, ha fatto una buona settimana di lavoro e nel momento in cui la sua condizione risalirà, restituendogli la lucidità, non avrà bisogno di altro perché non ha disimparato a giocare. Ha sempre avuto personalità e qualità, mi aspetto che possa fare quello per cui era arrivato, il leader della squadra".
Che avversario è Orzinuovi?
"Un avversario tosto. Conosco il playmaker, Vencato, che ha lavorato con me a Ferrara tre anni, ma anche tutti gli altri che ho incontrato spesso in questa lega. Sappiamo che hanno sette uomini intercambiabili di buon livello, e anche chi subentra dalla panchina è valido per la categoria. Una partita da preparare bene, in cui dovremo fare di tutto per cambiare rotta in casa nostra".
Elisabetta Ferri