
Capitan Imbrò in azione a Rimini
E’ interessante analizzare come sono terminati i primi quarti della Carpegna Prosciutto in questa stagione. Perché non è la prima volta che la squadra biancorossa ‘toppa’ l’approccio alla palla a due, mettendosi nelle condizioni di consumare poi una tonnellata di energie nervose per recuperare il divario e tornare dentro il match, col rischio di esaurire la riserva necessaria per il giro di giostra decisivo, l’ultimo quarto. E’ stato il leit-motiv di parecchie serate, 19 su 33. E se tanti sostengono che il primo quarto sia ininfluente, dà però l’idea della determinazione con cui si scende in campo.
Il copione del derby giocato venerdì scorso a Rimini assomigliava parecchio a quello recitato nel match casalingo contro Rieti: inizio privo dell’aggressività necessaria all’impatto con una battaglia, rientro in partita riportando la gara su binari più congeniali alle proprie caratteristiche, perché di qualità comunque questa Vuelle ne ha, poi il crollo nel finale, con la luce della riserva lampeggiante e l’avversario che vola via.
I motivi per cui accade potrebbero essere mentali e allora significa che, nonostante gli sforzi dello staff, questo blocco non è stato rimosso; oppure legati alla fisicità, per cui alcune squadre sono capaci di una partenza più esplosiva mentre Imbrò e compagni hanno bisogno di carburare prima di esprimere la propria pallacanestro e sviluppare trame di gioco legate sicuramente più alla tecnica che all’atletismo. A dispetto di quanto si diceva sul campionato di A2, anche al piano di sotto è necessario avere questa caratteristica per prevalere, specie a rimbalzo. Dove è vero che alla fine i rimbalzi nel derby sono stati quasi pari e patta (39-36 per Rimini, 12-11 quelli offensivi) ma in certi frangenti cruciali Camara e compagni ne hanno presi anche tre nella stessa azione per segnare un canestro importante a respingere l’assalto pesarese.
"Pesaro è una squadra molto forte e questo accresce il valore della nostra vittoria" ha detto Sandro Dell’Agnello alla fine, ma la sensazione è che sia stata più una sottolineatura per aumentare l’enfasi del derby vinto. Onestamente, al Flaminio la Vuelle non ha mai dato l’impressione di poter ribaltare l’esito di un match che poteva rilanciare le sue quotazioni in chiave playoff, portandola a due punti dal secondo posto. Invece il ko contro i romagnoli la relega al 12° posto a causa di una classifica avulsa che la vede in svantaggio nei confronti diretti sia con Avellino che con Brindisi che ieri ha operato il riaggancio battendo Cantù. E se quest’anno non ci fossero i play-in attraverso i quali provare ad infilarsi da una porta secondaria nei playoff, la situazione, a cinque giornate dalla fine della regular-season, sarebbe davvero grigia.
Elisabetta Ferri