Una domenica di riflessione in casa Vuelle. L’argomento principale sul piatto è la panchina rimasta vacante, dopo l’addio di Pino Sacripanti. Giacomo Baioni ha diretto "ad interim" le operazioni a Rieti, cavandosela discretamente con un paio di allenamenti in tutto. E visti i tempi stretti - fra 48 ore si rigioca - potrebbe toccargli lo stesso compito mercoledì sera a Forlì nel turno infrasettimanale valido per la quinta giornata. Ma non è detto che alla fine sarà lui a prendere le redini: prima della trasferta in terra laziale ’Baio’ ha chiesto precise garanzie, tecniche ed economiche, per fare il salto da vice a capo-allenatore. Il club, che gli aveva proposto l’incarico, ha preso tempo e oggi dovrebbe dargli una risposta. Nel frattempo, da Bologna arrivano spifferi su un abboccamento con Attilio Caja, ancora sotto contratto con la Fortitudo, ma fuori dai giochi: fu licenziato dal club felsineo dopo la finale promozione persa contro Trapani "per giusta causa" nonostante l’ottima stagione disputata. Insomma, c’è una battaglia legale in corso per chiudere il contratto biennale stipulato con il coach pavese. La Vuelle ha fretta, ovviamente, e non può aspettare troppo prima di prendere una decisione, anche per non svilire il ruolo di Baioni nei confronti dei giocatori che devono capire se stanno prendendo ordini dal nuovo capo-allenatore o dal vice che sta traghettando la barca sull’altra sponda.
Il rischio è di andare a Forlì ancora in mezzo al guado. I romagnoli, senza uno dei due americani (gi esami al ginocchio destro di Shawn Dawson hanno evidenziato un edema osseo a livello femoro rotuleo) ieri sono stati travolti a Brindisi dove la Valtur di Bucchi ha cancellato lo zero in classifica. Mentre Rimini, ancora senza Robinson, ha conquistato la vetta in solitario mettendo ko l’Urania Milano nel big-match, approfittando della contemporanea caduta dell’altra capolista Cremona, battuta a domicilio dalla Fortitudo.
Quanto ai biancorossi,in questa seconda trasferta stagionale, hanno mostrato luci e ombre: la valutazione di squadra è quasi pari, il che racconta che le prestazioni globali delle due formazioni non sono state così distanti. Pesaro ha tirato meglio da due (59% contro il 41% dei padroni di casa) mentre Rieti ha fatto meglio dall’arco (38% contro 30%); ai liberi sostanzialmente pari e patta (90% contro l’86% della Vuelle). Rieti ha smazzato 11 assist contro i 10 di Pesaro, che però ha un miglior saldo perse-recuperi. Perciò, ancora una volta, la statistica che ha visto soccombere la Carpegna Prosciutto è quella dei rimbalzi: 38-33 a favore di Spencer e compagni; pesaro soprattutto i 14 rimbalzi offensivi contro i 7 dei biancorossi. Sette possessi in più in una partita finita con una differenza di 6 punti incidono. "Soprattutto perché - sottolinea Baioni - le statistiche ci dicono che quasi tutti i secondi tiri dei nostri avversari vanno poi a segno. Il nostro problema difensivo scatta quasi sempre nel finale dei 24’’, subiamo i nostri canestri dal 18esimo secondo in poi, vuol dire che la nostra difesa tiene botta fino a un certo punto dell’azione per poi perdere di mordente. Dobbiamo alzare quindi la tenuta della difesa perché spesso a quel punto, se anche c’è un errore, è molto probabile che subiamo il rimbalzo offensivo". Insomma, è anche una questione di concentrazione e di tigna. Lecito aspettarsi un passo avanti nel match di Forlì.
Elisabetta Ferri