Rientrerà a Natale Danilo Petrovic. Lo ha reso noto nella serata di ieri la Vuelle con un comunicato ufficiale in cui si ricorda anche la data dell’infortunio, accaduto il 25 settembre, il che rende più facile il calcolo sulla data di rientro: "Il controllo ha evidenziato un’adeguata evoluzione della lesione ossea, pertanto l’atleta prosegue il proprio percorso di riabilitazione sulla base delle indicazioni dello staff medico e sanitario mantenendo invariata la previsione sul suo rientro in campo che rimane stimata intorno ai tre mesi". Non è una grossa sorpresa, purtroppo, anche se naturalmente le speranze di tutti erano di riaverlo anche prima, ma era difficile che accadesse con una frattura che ha obbligato il giocatore serbo a camminare per un mese con le stampelle. Una notizia che impone delle riflessioni sull’opportunità di procedere ancora con un lungo in meno nelle rotazioni, proprio adesso che riparte il tourbillon dei turni infrasettimanali, che renderà la vita ancora più dura alla Vuelle, che avrebbe bisogno di continuità nel lavoro in palestra e invece si troverà costretta a viaggiare per ben due volte nelle prossime settimane, il 6 novembre verso Udine e mercoledì 13 ancora non si sa, visto che il campo di Livorno è stato squalificato per due giornate. La società labronica ha fatto ricorso per ridurla, ma in caso non fosse accettato, il campo neutro potrebbe essere Pistoia. Due trasferte in mezzo alla settimana che spezzeranno il ritmo degli allenamenti a una squadra che invece necessita di aumentare la tenuta fisica e la chimica fra i giocatori, che oggi sembra ancora lontana. Che l’intesa non sia ottimale lo dicono soprattutto le tante, troppe, palle gettate al vento anche banalmente ad ogni partita: Pesaro è prima per numero di palle perse nelle statistiche dell’A2 con 15.4 di media; in questa classifica in cui nessuno vorrebbe primeggiare ha ’superato’ anche Nardò. Ci può stare, visto che non c’è un nucleo portante, come in quasi tutte le altre compagini di A2, rimasto intatto dall’anno precedente. Non ci sta, invece, che alle porte di novembre non ci sia ancora una tenuta difensiva decente che potrebbe in qualche modo parare i colpi quando l’attacco s’inceppa. A Milano, ad esempio, quando a metà del 3° quarto la squadra si è piantata, si poteva resistere in difesa per non compromettere quanto di buono combinato in 25’: invece la partita se n’è andata via così, davanti alle bombe che piovevano non dalle mani dell’Urania.
Nell’attesa che il club decida di metterci le mani, utilizzando regole di mercato più stringenti rispetto alla serie A, a Leka non resta che cercare di migliorare la condizione della squadra che ha, cambiando magari qualcosa a livello tecnico per mettere più a loro agio i giocatori che finora non si erano trovati in una situazione confortevole. Questa settimana è di nuovo cruciale per provare ad aumentare l’amalgama ma ci vuole anche la buona volontà da parte degli stessi giocatori nel fare un passo gli uni verso gli altri, aiutarsi di più in difesa, fare un tagliafuori a beneficio del compagno, incoraggiare chi entra quando si viene richiamati in panchina. Recuperare insomma anche un linguaggio del corpo positivo che finora si è visto poco; Ahmad e soci appaiono distaccati fra loro e non trasmettono l’idea di gruppo.
Intanto Orzinuovi, prossima avversaria della Carpegna Prosciutto, rafforza lo staff tecnico della società: è di ieri la notizia che Fabrizio Frates, 65 anni, una lunga carriera di allenatore alle spalle, è il nuovo direttore sportivo del Gruppo Mascio. Nelle ultime tre stagioni aveva ricoperto il medesimo ruolo a Cantù.
Elisabetta Ferri