Si alza il sipario sull’ennesima stagione casalinga del basket cittadino. Anche se si gioca al piano di sotto, ogni inizio conserva il suo fascino, in questo caso quello della novità. Stasera con Vigevano (palla a due alle 20.30), un nome che affonda le radici in lontani ricordi - qualcuno magari ricorderà la Mecap degli anni ’70 -, Pesaro vuole ribadire il suo ruolo in questo campionato dopo l’esordio vincente di Lecce. La Vuelle, che nel 2026 taglierà il traguardo degli ottant’anni dalla fondazione del club, ha l’obiettivo di risalire presto. E magari essere tornati nell’élite della palla a spicchi per quella data sarebbe bello.
Una lunga trasferta di ritorno ha riportato a casa la truppa biancorossa in treno lunedì ma sulle rotaie sferragliava un convoglio felice, perché il sapore della vittoria è sempre piacevole, tanto più se si tratta del debutto. "Ci siamo ritrovati in palestra già nel pomeriggio di lunedì perché i tempi erano davvero stretti - racconta il vice Baioni -. I giocatori hanno avuto un programma differenziato in base ai minutaggi della partita d’esordio e poi c’è stato un piccolo studio sul prossimo avversario". Contro Nardò Sacripanti ha scelto uno schieramento piccolo per mascherare l’assenza di Petrovic: ha funzionato. "La scelta tattica di sostituire Danilo con un assetto ribassato ha pagato, Pino ha pensato che fosse la più funzionale per sfruttare la versatilità di tutti, che è forse la caratteristica migliore della nostra squadra. Questo non significa che faremo sempre così, anche perché ogni gara offre spunti diversi a seconda degli avversari".
Vigevano è una squadra da prendere con le molle secondo il vice di Sacripanti: "Una squadra organizzata, che gioca ad alto ritmo, con un numero di possessi importante - spiega Baioni - . Ha approcciato tutte le partite di pre-season ed anche la prima stagionale con grande energia ed intensità, infatti il primo quarto di ogni match è sempre stato a loro favore, anche con gap importanti, perciò dovremo fare attenzione. Il fatto di averli incontrati in amichevole è un vantaggio perché ci permette di avere una conoscenza di base del loro roster, ma sono passate diverse settimane e magari i temi tecnico-tattici potrebbero non essere più gli stessi".
Buona la risposta dei due americani biancorossi nel vernissage: "Siamo molto contenti di come hanno giocato Ahmad e King contro Nardò, hanno interpretato bene la partita. Hanno mostrato capacità di reagire a tutto quello che gli viene chiesto anche perché possiedono una buona esperienza europea e sono in una fase di maturità della loro carriera. La lega italiana è nuova per loro, ma la capacità di adattamento dimostrata è una buona garanzia: riescono ad essere pertinenti per ciò che serve alla squadra, ognuno con le sue caratteristiche, che sono profondamente diverse". Stasera i tifosi sono proprio curiosi di conoscerli dal vivo.
Elisabetta Ferri