REDAZIONE PESARO

Vuelle Bucchi traccia la strada comune

"Sia noi che Pesaro abbiamo sofferto all’inizio, ma l’importante è arrivare in condizione in primavera: possiamo ancora dire la nostra"

Piero Bucchi, tornato a Brindisi a distanza di otto anni, domenica sfida Pesaro

Piero Bucchi, tornato a Brindisi a distanza di otto anni, domenica sfida Pesaro

Bucchi, domenica inizia il girone di ritorno: avete chiuso il cantiere a Brindisi? "Sì, era ora. Abbiamo cambiato assetto mille volte, ma dalla scorsa domenica siamo tornati finalmente al completo".

Quanto hanno influito gli infortuni sulla vostra classifica non brillante a fine andata? "Non voglio piangere ma, oltre che parecchi, hanno avuto tutti tempi lunghi: Vildera, Ogden, Ndzie e De Vico sono stati fuori due mesi, Fantoma un mese. Praticamente abbiamo perso i due lunghi titolari a inizio campionato, non è stato facile anche perché c’era da formare un gruppo tutto nuovo".

Non è un caso che le due retrocesse dalla serie A abbiano avuto una partenza in salita? "No, per niente. Ed è facile spiegare il perché: il mercato in A2 è molto complicato, pieno di vincoli, in più se hai ambizioni di salire c’è molta concorrenza quindi anche se hai buone risorse non è detta che riesci a prendere quei pochi giocatori di spessore. Noi abbiamo dovuto partecipare a delle aste per riuscire a fare la squadra. Comprendo la Vuelle, era nella nostra stessa situazione, dovendo prendere nove giocatori in un mercato povero di offerta".

Rispetto all’andata, appena un mese e mezzo fa, molte cose sono cambiate sulle due sponde: cosa peserà di più? "Bè, noi abbiamo in più De Vico e Ogden. Peserà la voglia da parte di entrambe di dare la svolta alla stagione".

Pare che Almeida avesse il gradimento dei vostri tifosi e che il ritorno di Ogden non abbia convinto tutti, come mai? "Almeida non aveva fatto male, ma su Ogden ho la massima fiducia. E’ stato 45 giorni sulle stampelle, deve ritrovare la condizione eppure ha già fatto due partite dignitose sempre in doppia cifra".

Perché avete ceduto Ndzie che tutti dicono promettente? "Perchè in A2 una delle regole che non capisco è che non si possono portare in panchina più di 10 senior. Avendo esteso fino al termine il contratto di Del Cadia, che è più pronto, Ndzie sarebbe finito in tribuna. Ma il progetto tecnico su di lui non è finito, infatti a Milano è andato in prestito".

Calzavara che colpaccio... "E’ stato il primo giocatore firmato quest’estate. Anche se era retrocesso, le sue qualità erano evidenti: si è guadagnato tutti i minuti che gioca".

Passando sul fronte nemico, che ne pensa della metamorfosi di Ahmad? "Che faceva già prestazioni eccellenti, ma Leka ha trovato un punto d’incontro fra lui e il gruppo: nessuno cambia mai indole del tutto, ma in una squadra ci sono delle cose che devono essere vicendevolmente accettate, bisogna giungere a dei compromessi: accettare i difetti dei compagni è l’unico modo per compattarsi e fare risultato". Pensa che Brindisi e Pesaro, seppur attardate in classifica, potranno ancora provarci? "L’importante è arrivare in condizione in primavera in una posizione che ti dà una chance. E anche se all’inizio hai sofferto, puoi ancora dire la tua".

Elisabetta Ferri