Sotto traccia, ma ormai neanche tanto, la Vuelle sta provando a stringere per il lungo italiano. Ha puntato su Scott Ulaneo e Scafati sarebbe anche disposta a liberarlo visto che non gioca; a patto di trovare alla svelta un altro italiano che le consenta di stare nelle regole, perché poi alla fine sono questi i vincoli che interrompono le trame del mercato. In palestra, intanto, si lavora per cercare di prepararsi all’urto di Cantù attesa domenica al palas, per non essere travolti da una formazione molto più attrezzata e con un Grant Basile tornato galvanizzato dalla prima esperienza in maglia azzurra. Il fatto di aver indossato la canotta della Nazionale gli ha consegnato lo status di italiano e dunque il club brianzolo potrà, quando e se lo vorrà, aggiungere un terzo straniero, tenuto conto che già oggi ne ha tre in organico, perché anche Christian Burns è un americano naturalizzato.
L’ingaggio di Grant Basile, che ha margini di miglioramento importanti visto che è del 2000, è stato il colpo di mercato più importante messo a segno quest’estate, serie A compresa: difatti i dirigenti di Tortona si stanno giustificando per averlo lasciato andare - spiegando che è stato il giocatore a non aver voluto rimanere - mentre altri club di A2 si stanno mangiando le mani per non aver fiutato l’affare, comprese Brindisi e Pesaro alle quali era stato offerto come straniero, ma con possibilità di italianizzazione. Questo ragazzone di 24 anni, 2.06 per 107 kg, ha fatto un figurone nella prima partita contro l’Islanda e ora torna dentro un campionato nel quale può dominare molto oltre i numeri con cui sta viaggiando finora: 18.4 punti e 6.4 rimbalzi di media. Pesaro sarà la prima a testare questa nuova consapevolezza del lungo del Wisconsin, i cui bisnonni sono originari di Palermo e dovrà confidare nella fisicità di Eric Lombardi che, a guardare le caratteristiche dei lunghi biancorossi, pare l’unico a poterlo contrastare nel ruolo.
La partita di Brindisi ha riacceso tutti gli allarmi in chiave difensiva: 100 punti la Vuelle li aveva presi sin qui solo nella tragica serata di Livorno, che si sperava fosse stato uno ‘sciopero bianco’ visto cos’era successo poi contro Cento, con Ahmad relegato in panca e gli italiani a fare la voce grossa. Ma chi a Brindisi s’aspettava delle conferme in tal senso è rimasto di sale: è bastato alzare il livello dell’avversario, che la Valtur a dispetto della mediocre classifica ha un ottimo organico, per mandare in tilt nuovamente il sistema biancorosso. Onestamente, pensare che questa Carpegna Prosciutto possa tener testa a una squadra che presenta giocatori del calibro di De Nicolao, Moraschini, Baldi Rossi, per non dire di Basile e Burns appunto, sembra utopia. E fortunatamente McGee è ancora fuori per infortunio, ma quelli che ci sono bastano e avanzano per mettere a ferro e fuoco una difesa molle come quella offerta fino ad ora da questa squadra, che subìsce quasi 80 punti di media e che, dopo due mesi di campionato, non ha fatto significativi passi avanti nel contenimento degli avversari.
Elisabetta Ferri