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Vuelle, Baioni dice no: è caccia al coach

Il vice ha chiesto dei correttivi sull’organico e non è stato convinto. La società ha sondato Attilio Caja ma anche Spiro Leka

Giacomo Baioni. era tornato la scorsa stagione a Pesaro dopo 13 anni fuori

Giacomo Baioni. era tornato la scorsa stagione a Pesaro dopo 13 anni fuori

Non si trova la quadra. Giacomo Baioni, dopo un lungo tiramolla durato buona parte della giornata di ieri, non ha accettato l’incarico che la società gli proponeva: raccogliere il testimone da coach Sacripanti, che ha lasciato la squadra mercoledì scorso per motivi personali.

Da un caos all’altro, quindi: perso il coach che aveva messo le basi di un progetto che doveva essere biennale, viene a mancare l’ipotesi più logica, quella di passare le redini al suo vice, che conosce già l’ambiente e le dinamiche di squadra. I motivi del mancato accordo non sarebbero tanto di natura economica - il club era disposto ad adeguare la cifra visto che andavano ad aumentare le responsabilità - quanto relative alla possibilità di intervenire subito su un organico che presenta delle criticità, aumentate dall’infortunio capitato a Danilo Petrovic.

Preso atto del rifiuto, la società è entrata in una riunione fiume che si è protratta fino a tarda ora. Il ventaglio di nomi esaminato è ampio (da Ramondino, che ha declinato a Pancotto, fermo per un’operazione all’anca) ma sul tappeto, sostanzialmente, ne sembrano rimasti due. Uno è quello di Attilio Caja, che l’anno scorso in A2, dopo molti anni trascorsi al piano di sopra, ha disputato una gran stagione con la Fortitudo arrivando in finale contro Trapani e sfiorando la promozione. Libero dal vincolo contrattuale con la Fortitudo, che lo ha licenziato a fine stagione, il fatto che sia entrato in causa con il club bolognese è una faccenda personale. A Pesaro ha già allenato a cavallo degli anni 2000 con la Scavolini di Booker e Blair e ci tornerebbe volentieri; fra l’altro pure patròn Valter, che a quei tempi aveva avuto delle frizioni con l’Artiglio, ha fatto capire di non avere preclusioni di sorta ad un suo eventuale ritorno.

L’altra ipotesi porta dall’altra parte dell’oceano: sarebbe stato sentito infatti Spiro Leka, che attualmente sta lavorando nello staff della Columbus University di New York. L’esperienza in A2, e quindi anche la conoscenza dei giocatori di questa categoria, non gli manca avendo allenato a Ferrara per quattro stagioni e mezzo, fino al fallimento della squadra estense, con discreti risultati. Poi ha colto al volo l’opportunità americana, ma per la Vuelle l’oceano sarebbe disposto a riattraversarlo.

Domani, intanto, si gioca e a guidare la squadra sarà ancora Baioni: contrariamente alla serie A, che può concedere la deroga al vice per una sola partita, in A2 non è necessario convertire il contratto da dilettantistico a professionistico e dunque la Vuelle ha più tempo per trovare il capo-allenatore. Se vuole metterlo in panchina per la prossima sfida casalinga con Verona, però, deve stringere i tempi: vero che può tesserarlo entro le 24 del giorno prima (e non come in serie A alle 11 del venerdì), magari però qualche allenamento sarebbe il caso di farlo. Chi pensava che questa sarebbe stata una stagione monotona è servito.

Elisabetta Ferri