Non si trova la quadra. Giacomo Baioni, dopo un lungo tiramolla durato buona parte della giornata di ieri, non ha accettato l’incarico che la società gli proponeva: raccogliere il testimone da coach Sacripanti, che ha lasciato la squadra mercoledì scorso per motivi personali.
Da un caos all’altro, quindi: perso il coach che aveva messo le basi di un progetto che doveva essere biennale, viene a mancare l’ipotesi più logica, quella di passare le redini al suo vice, che conosce già l’ambiente e le dinamiche di squadra. I motivi del mancato accordo non sarebbero tanto di natura economica - il club era disposto ad adeguare la cifra visto che andavano ad aumentare le responsabilità - quanto relative alla possibilità di intervenire subito su un organico che presenta delle criticità, aumentate dall’infortunio capitato a Danilo Petrovic.
Preso atto del rifiuto, la società è entrata in una riunione fiume che si è protratta fino a tarda ora. Il ventaglio di nomi esaminato è ampio (da Ramondino, che ha declinato a Pancotto, fermo per un’operazione all’anca) ma sul tappeto, sostanzialmente, ne sembrano rimasti due. Uno è quello di Attilio Caja, che l’anno scorso in A2, dopo molti anni trascorsi al piano di sopra, ha disputato una gran stagione con la Fortitudo arrivando in finale contro Trapani e sfiorando la promozione. Libero dal vincolo contrattuale con la Fortitudo, che lo ha licenziato a fine stagione, il fatto che sia entrato in causa con il club bolognese è una faccenda personale. A Pesaro ha già allenato a cavallo degli anni 2000 con la Scavolini di Booker e Blair e ci tornerebbe volentieri; fra l’altro pure patròn Valter, che a quei tempi aveva avuto delle frizioni con l’Artiglio, ha fatto capire di non avere preclusioni di sorta ad un suo eventuale ritorno.
L’altra ipotesi porta dall’altra parte dell’oceano: sarebbe stato sentito infatti Spiro Leka, che attualmente sta lavorando nello staff della Columbus University di New York. L’esperienza in A2, e quindi anche la conoscenza dei giocatori di questa categoria, non gli manca avendo allenato a Ferrara per quattro stagioni e mezzo, fino al fallimento della squadra estense, con discreti risultati. Poi ha colto al volo l’opportunità americana, ma per la Vuelle l’oceano sarebbe disposto a riattraversarlo.
Domani, intanto, si gioca e a guidare la squadra sarà ancora Baioni: contrariamente alla serie A, che può concedere la deroga al vice per una sola partita, in A2 non è necessario convertire il contratto da dilettantistico a professionistico e dunque la Vuelle ha più tempo per trovare il capo-allenatore. Se vuole metterlo in panchina per la prossima sfida casalinga con Verona, però, deve stringere i tempi: vero che può tesserarlo entro le 24 del giorno prima (e non come in serie A alle 11 del venerdì), magari però qualche allenamento sarebbe il caso di farlo. Chi pensava che questa sarebbe stata una stagione monotona è servito.
Elisabetta Ferri