Da quattro decenni al soccorso di chi ha bisogno: è il gruppo Volontari della Croce Rossa Italiana di Urbino, che festeggia proprio quest’anno il quarantennio dalla fondazione, avvenuta nel 1984. Tante le attività, le soddisfazioni, i progetti, i volti, le missioni di questi lunghi anni. A raccontarcele è uno dei veterani, presente fin dal primo giorno, Gilberto Ugoccioni.
Come è nata la CRI di Urbino?
"Un nucleo c’era fin dagli anni ’40, composto da dipendenti addetti al servizio di soccorso, per convenzione nazionale. Nel dopoguerra, vi era anche un piccolo gruppo di volontari che si occupava di procurare fondi tramite la raccolta della carta e della “decima“ del grano presso gli agricoltori, tutte cose che mi ha aiutato a ricordare anche una nostra memoria storica, Paola Perugini, che ringrazio. Poi, quarant’anni fa, la svolta".
Quanti eravate agli inizi?
"Attivammo un primo corso per volontari e fu un boom: oltre cento iscritti; urbinati, ma anche studenti. La nostra componente era quella dei Volontari del Soccorso. Il primo nucleo era composto da me, Luciana Beretta, Giuseppina Zeppi e Giuseppe Valentini; gli ultimi due, non più fra noi. Presidente era il dottor Ubaldo Ugolini".
Cosa facevate?
"Iniziammo subito a fare servizi sportivi, manifestazioni, trasporti di malati e dimissioni. Luciana Beretta coordinava il settore sociale, seguendo gli anziani alla casa di riposo dei Cappuccini. E poi siamo sempre stati attivi in occasione delle calamità su tutto il territorio nazionale".
E oggi?
"Negli ultimi anni si sono aggiunti il servizio 118 nella postazione di Montecchio, trasporto dializzati e presidio durante il disinnesco di ordigni bellici. Nel sociale, abbiamo uno sportello dedicato a persone bisognose e in difficoltà e seguiamo varie attività del Comune come le vacanze estive per anziani e i trasporti per persone con disabilità o altre difficoltà".
Dov’era la prima sede?
"Si trovava appena fuori porta Lavagine. Aveva il garage solo per una ambulanza, un ufficio e poche stanze, pertanto negli anni 2000 iniziò a diventare piccola".
E dove vi siete trasferiti?
"L’abbiamo venduta e acquistato quella in via Sasso 122, che è tuttora la nostra sede legale. Al tempo era presidente Emanuele Brancati. Poi la presidenza passò a Gabriele Lani, oggi coordinatore infermieristico provinciale del 118, formatore CRI di livello nazionale. Ma col tempo anche la sede di via Sasso non bastava più".
E quindi?
"Nel 2018, in occasione di un’abbondante nevicata, capimmo che i tanti mezzi che avevamo non potevano restare all’aperto in balìa della neve e del ghiaccio, rendendoci difficile intervenire. Abbiamo cercato un luogo con una rimessa capiente per i nostri tredici mezzi, tra ambulanze e altri veicoli".
E siete andati a Fontesecca.
"Sì, abbiamo preso in affitto l’attuale sede operativa in strada provinciale Feltresca nel marzo 2020, ma l’inaugurazione, causa Covid, si è tenuta il 7 maggio 2022".
Avete anche del personale?
"Per garantire l’importante servizio del 118 in alternanza con Montelabbate, abbiamo alcuni dipendenti. Ma la stragrande maggioranza di noi rimane volontaria, a partire dai membri del direttivo. Da maggio, dopo alcuni anni di mia presidenza, è subentrata Barbara Arduini, curatrice del progetto “Urbino Città Cardioprotetta“".
Nuove leve che danno soddisfazioni…
"Sì, i nostri volontari hanno varie volte primeggiato nelle gare di primo soccorso a livello regionale e nazionale. Sono affiatati e bravissimi e il merito è dei nostri istruttori, a cui va tutta la mia riconoscenza, come va a tutti i volontari passati e presenti".
Quanti iscritti siete ora?
"Circa duecento. Ma siamo sempre aperti a chiunque si volesse avvicinare alla Croce Rossa".
Giovanni Volponi