Imbrò, aveva detto che prima o poi si sarebbe ritrovato: domenica la miglior prestazione in maglia Vuelle con il record di assist in carriera (10). Contento?
"Sì, ma sono contento soprattutto per la vittoria che ci dà fiducia per il prosieguo della stagione. La prestazione personale viene dopo e passa in secondo piano perché questo è uno sport di squadra".
Tutti parlano sempre delle sue triple, ma forse hanno dato più vantaggi alla squadra i suoi assist che le sue bombe, concorda?
"Bè, quando smazzi un assist a un compagno che segna comodamente alla fine siamo felici in due. Ed è quello il mio compito visto che sono un play. C’è stato più movimento di palla e tutti si sono sentiti più coinvolti, i ‘roll’ di Quirino sono stati premiati, poi anche i lunghi rispondono fornendo blocchi e movimenti preziosi in difesa".
Coach Leka ha detto che ogni tanto bisogna dare una caramella ai compagni…
"Allora diciamo che le caramelle hanno portato qualche sorriso in più. Ci voleva, fa piacere a tutti".
Ahmad ha giocato solo 10 minuti e la squadra ha giocato un basket molto più fluido, segnando 78 punti, che senza i suoi 3 fanno comunque 75. Avrà capito, guardando dalla panchina, che è necessario giocare più insieme?
"Non posso rispondere per lui. Ma prima di tutto voglio dire che non è un cattivo ragazzo e nemmeno posso dire che non è un buon giocatore. Rispondo per me: se io sono in panca e la squadra vince sono contento: devo esserlo, perché faccio parte di una squadra. E’ indubbio che abbiamo condiviso di più la palla e così ci è riuscito tutto meglio, forse anche perché piano piano ci stiamo conoscendo più a fondo e anche gli obiettivi finali degli schemi sono più chiari".
Cosa risponde a chi dice che la Vuelle ha vinto largamente perché Cento ha fatto una partita mediocre?
"Io parlo di noi. Che non venivamo certo da un bel momento, così abbiamo cercato di estraniarci e concentrarci sul nostro gioco, cercando i nostri punti di forza per offrire una buona pallacanestro che può ancora migliorare. A loro mancava Berdini? L’ho affrontato solo una volta in carriera, non so dire quanto sia pesata la sua assenza e cosa sarebbe cambiato, però il giovane Tanfoglio ha fatto un’ottima partita".
La prova del nove arriva domenica sul campo di Brindisi, chi vince si toglie da una posizione scomoda…
"Andiamo su un campo caldo contro una squadra che non ha dimostrato per intero il suo talento. Loro, esattamente come noi, cercano riscatto".
Insieme a lei sembra rinato Bucarelli, finalmente rilassato e preciso: che è successo?
"Magari gli ho passato bene la palla. - sorride -. Aiutare qualcuno a far canestro, soprattutto all’inizio, può sbloccarlo dopo tanto che non segnava, sono sicuro che ora sarà più pronto e reattivo".
Com’è il rapporto con Leka, il terzo coach di quest’inizio stagione?
"L’importante fra giocatore e allenatore è essere sempre rispettosi l’uno dell’altro. Io cerco sempre di essere un professionista, a volte prendo decisione mie date dalla lunga esperienza che ho fatto in carriera".
E’ ancora convinto che si può puntare alla promozione?
"Certo. Magari non più a quella diretta, perché ormai abbiamo perso troppo terreno ed è complicato. Ma vogliamo arrivare ai playoff e dopo si vedrà. Possiamo ancora migliorare sotto tanti punti di vista, innanzitutto imparare ad avere più continuità". Elisabetta Ferri