
di Tiziana Petrelli
A Fano è incontenibile la voglia di giocare a calcio e calcetto. L’altra sera, infatti, il primo ministro Mario Draghi non ha fatto in tempo ad annunciare che dal 26 aprile potranno ripartire tutti gli sport dilettantistici di contatto, ovviamente solo all’aperto e solo nelle Regioni in zona gialla, che a questo suo segnale i fanesi hanno scatenato l’inferno. Dai Tre Ponti allo Sport Park passando per tutti gli altri campetti di calcio 5 disseminati per il comune, le linee telefoniche sono diventate immediatamente roventi e la mattina dopo le prenotazioni dei campi per lunedì erano già sold out.
C’è invece tanta inconcepibile incertezza, mista a trepidante attesa, tra i giocatori di calcio 8 a cui i gestori non hanno ancora dato delle risposte certe circa la possibilità di giocare. "Molti mi chiamano e mi chiedono – ammette Daniele Serafini, da Gimarra – ma io rispondo che secondo me, qui non si riparte il 26. Perché io ho solo il campo da calcio 8 e Draghi ha parlato solo di calcio 5, calcetto. Quindi al momento non ho preso neppure una prenotazione. Ho chiamato anche la federazione per avere informazioni, ma anche loro non hanno saputo darmi certezze". "Anche noi siamo ancora fermi - conferma Vittorio Mascarucci, da Cuccurano - perché all’aperto abbiamo solo il calcio 8 e quello non si sa se può ripartire. I campi di calcetto invece li abbiamo in palestra, al coperto, per cui sicuramente da noi non riparte".
Per Alessandro Mei, dal Biricocco di Falcineto, non si possono dare certezze neppure per il calcio 5. "Noi abbiamo preso le prenotazioni per 8 partite in quattro giorni, ma bisogna capire se poi riusciremo a farli giocare. Perché al momento non c’è ancora la certezza di diventare zona gialla. Aspetterei ad esultare - dice prudentemente e scaramanticamente -. Siamo pieni sia il 26 che le sere successive, perché col problema del rientro alle 22, più di due partite a sera non le puoi mettere". E ai colleghi del calcio 8 dice: "Non c’è scritto da nessuna parte che il calcio 8 non possa riaprire, si parla genericamente di sport di contatto all’aperto". Alla Isla Bonita invece i campi da calcetto non riapriranno di sicuro: sono chiusi da prima del Coronavirus e non torneranno in funzione neanche ora che c’è una gran fame di campi. "Abbiamo fatto la scelta di chiuderli perché non ci giocava quasi più nessuno, non coprivamo i costi di gestione". Un problema che non ha Daniele Brunelli che gestisce i campetti di Tre Ponti. "Le prenotazioni stanno piovendo: non solo i giocatori abituali ma anche tanti nuovi. Nei due campi di calcetto è tutto esaurito, con due turni per campo a partire dalle 19.30 perché prima c’è l’Alma che si allena. Mentre per il calcio 8 devo avere conferma. C’era una gran voglia di scendere in campo perché da è metà ottobre siamo chiusi…".
Conferma Davide Bargnesi dallo Sport Park: "La gente sta telefonando ma noi stiamo ancora temporeggiando per capire bene se e come si riaprirà il 26. Ma c’è assolutamente voglia di tornare a giocare a calcetto. Noi però abbiamo fatto la scelta di sacrificare un campo (di tre, ndr) per fare una palestra all’aperto. L’abbiamo riaperta oggi e c’è stata una buona affluenza, considerato il tempo, e tante chiamate per venirsi ad allenarsi sia in forma libera che nei corsi. Abbiamo 800 metri quadrati di area allestita con le attrezzature all’interno del MiviDa, tutte distanziate di due metri e disinfettante… Il fitness è stato tanto penalizzato, ma ora bisogna essere ottimisti e sperare nella voglia della gente di allenarsi".