
Uno spettacolo a cielo aperto quello andato in scena venerdì sera al. Benelli
È stato uno spettacolo a cielo aperto quello andato in scena al Tonino Benelli nella serata di venerdì. Contro il Campobasso l’ulteriore conferma della bontà di un progetto tecnico riguardante l’intera rosa. Quest’ anno il nome sulla maglia è diventato un insignificante dettaglio. Chiunque indossi la divisa biancorossa porta in dote gli stessi valori tecnici e comportamentali. Gli occhi indemoniati, bramosi di vittoria, sono condivisi dall’intero gruppo squadra. Le ambiziose parole di Roberto Stellone nelle conferenze stampa della vigilia vengono trasformate in realtà dai suoi ragazzi. Generosità e ostinazione sono i 2 grandi protagonisti di questa stagione vissina.
Sono gli elementi essenziali che non possono subire squalifiche, sono gli unici due componenti della rosa di cui Stellone non ne può fare a meno. Sono scesi in campo in tutte le prime venticinque giornate, incarnandosi sia nei titolari che nei subentrati. Lo spirito combattivo con cui Tavernaro è subentrato dalla panchina e l’atteggiamento propositivo con cui Ceccacci e Neri hanno interpretato il ruolo di braccetto difensivo sono le fotografie perfette della mentalità del gruppo pesarese. È un idea di gioco, quella proposta dai biancorossi in questa stagione, che pare trarre spunto dalla pallanuoto. È un undicibello quello vissino che attacca e difende con l’organico al completo.
La posizione predefinita, nel calcio di Stellone, è un concetto sconosciuto. Le azioni offensive vedono spesso come protagonisti i cosidetti difensori, quelle difensive i giocatori che teoricamente dovrebbero stazionare in attacco. Dopo 25 gare nessuno dunque rimane più sorpreso nel vedere Neri concludere l’azione con la classe e la raffinatezza tipiche di un trequartista o Nicastro a conquistarsi un fallo nella propria area di rigore. È un undicibello, quello biancorosso, che nonostante la grinta e la determinazione tipicamente pallanuotistiche non disprezza l’estetica ed il bel gioco. Soprattutto nel secondo tempo, le laboriose trame realizzate da Pucciarelli e compagni ipnotizzavano l’avversario scaldando i cuori di ogni tifoso biancorosso.
Un gol nella ripresa avrebbe spazzato via ogni timore di beffa sul finale ma quest’anno la Vis pare essere amante del brivido. Delle 13 vittorie ottenute 8 infatti sono di misura, 6 con il risultato di 1 a 0. Cortomuso lo definirebbe Allegri, sinonimo di grande organizzazione corale lo definirebbe chiunque abbia seguito questa stagione dei biancorossi. Vincendo contro il Campobasso i vissini hanno soddisfatto anche l’ultima richiesta fatta da Stellone. Ottenendo dieci punti in queste prime sei giornate del girone di ritorno hanno infatti migliorato di un punto l’ottimo avvio di stagione, rimarcando con prepotenza la loro posizione ai vertici della graduatoria. Entella, Ternana, Torres e Pescara sono avvisate: la Vis è una Cenerentola che vuole evitare la mezzanotte.
Lorenzo Mazzanti