Il Benelli chiama a raccolta, nell’inedito mezzogiorno di passione. La Vis sfida l’imbattuta capolista, e da parecchio non lo faceva a queste altezze. Non è affatto un confronto impari. Da una parte 6 vittorie di fila, non senza sofferenza, dall’altra 6 risultati utili. Gli ultimi due dei biancorossi raccontano di un esaltante 7-1 in fatto di reti. Delfino specialista in vittorie in extremis (7 gol su 18 segnati nell’ultimo quarto d’ora), Vis più incline ad aggredire subito le partite. Entrambe cooperative col gol, con 10 marcatori diversi. Certo, il Pescara non è quello fragile della scorsa stagione, travolto al Benelli; il fatto che 7 undicesimi siano però gli stessi, fa capire il gran lavoro di Baldini.
Pescara è la residenza di Roberto Stellone e si può dire che la Vis attuale sia stata concepita da quelle parti, per via dei ripetuti viaggi estivi del diesse Menga. ‘A Pescara vivo da 7 anni – spiega il tecnico – una scelta di famiglia. Mi trovo bene, ho tanti amici, ma ora per me conta solo la Vis’.
E conta questa partita. ‘Ci arriviamo dopo due vittorie importanti: bellissima quella col Carpi, sporca col Gubbio, dove siamo stati bravi a concedere poco’. Ora che si è data una dimensione importante, la Vis può giocarsela con tutti? ‘Il campo ha detto questo. La squadra sta bene, a oggi il bilancio è positivo. Certo, affrontiamo una squadra molto forte, che attacca con molti uomini, non molla mai, ha un’ottima tifoseria. Sulla carta può sembrare una missione impossibile, ma non lo è. Ce la giocheremo con la stessa voglia, la stessa mentalità, senza fare calcoli’.
Il big match come una grossa opportunità: battere la migliore, la prima candidata alla vittoria del campionato, secondo Stellone. La chiave? ‘I duelli individuali. Dobbiamo rischiare gli uni contro uno, specie dietro. Mantenendo altissima l’attenzione’.
Formazione. Ai soliti noti tra gli indisponibili (Busato, Tavernaro e Neri), si aggiunge Antolini. Dopo l’ampio turn over di Gubbio (5 cambi) si torna all’assetto base. Presumibile la formazione che ha demolito il Carpi. Ballottaggi: Di Paola-Orellana sulla trequarti, Cannavò-Zoia sulla fascia sinistra. Una sola promessa. ‘In campo per vincere, come sempre’. Orario insolito: per adattarsi, la Vis si è allenata di mattina. Il pasto? Un misto colazione-pranzo, tre ore prima della gara. Assicurato il colpo d’occhio al Benelli: fino a ieri sera, la prevendita viaggiava oltre quota 2.500, compresi abbonati e ospiti.
Da quanto tempo la Vis non batte una capolista? Intanto diciamo che dal ritorno in C a oggi sono state solo batoste: doppie sconfitte contro Cesena, Reggiana, Modena, ancora Reggiana, Perugia, Padova, Sudtirol, Pordenone; fanno eccezione i due pareggi col Vicenza nel 2019-20. Per trovare una vittoria bisogna scendere al 2003-04, in C1, quando la Vis superò al Benelli sia il Catanzaro sia il Crotone, entrambe poi promosse. Oggi si può aggiornare la storia.
Così in campo (ore 12,30).
Vis Pesaro (3-4-1-2): Vukovic; Palomba, Coppola, Bove; Peixoto, Paganini, Pucciarelli, Cannavò (Zoia); Di Paola (Orellana); Nicastro, Okoro. All. Stellone. A disp. Munari, Zocchi, Ceccacci, Tonucci, Nina, D’Innocenzo, Obi, Gambino, Forte, Molina.
Pescara (4-3-3): Olizzari; Pierozzi, Brosco, Pellacani, Crialese (Moruzzi); Squizzato, Valzania, Dagasso; Merola, Vergani, Cangiano. All. Baldini. A disp. Profeta, Saio, Giannini, De Marco, Tunjov, Meazzi, Ferraris, Tonin.
Arbitro: Castellone di Napoli.