Vis, il pubblico è il vero capitale. Le presenze in crescita fanno sperare

Con la Recanatese (3mila al Benelli) il picco degli ultimi 6 anni. E l’obiettivo di Bosco (1000 abbonati) è alla portata

Vis, il pubblico è il vero capitale. Le presenze in crescita fanno sperare

Vis, il pubblico è il vero capitale. Le presenze in crescita fanno sperare

"Pesaro ha cuore e passione calcistica, puntiamo a sforare il muro dei mille abbonamenti". Così parlò patron Mauro Bosco in sede di conferenza stampa di fine campionato.

Obiettivo perseguibile? Certamente sì, se consideriamo che è successo in anni recenti, nella stagione del ritorno in C, con Colucci in panchina: 1.056 tessere staccate. Se consideriamo che in Serie D con Sassarini si era persino superata quota 1.300, ma con una campagna a prezzi stracciati. E che promette bene la programmazione della prossima stagione, con una Vis che intende onorare il fresco ruolo di seconda forza del calcio regionale, alle spalle dell’Ascoli (anche se a livello di gestioni virtuose non teme confronti).

Intanto c’è da registrare un trend di recupero del pubblico al Benelli. Il campionato appena trascorso si è chiuso con una media di 1.503 spettatori allo stadio (603 gli abbonati), tralasciando le prime due giornate in campo neutro a Recanati per i lavori al manto del Benelli. Il che significa 11° posto nella classifica di pubblico del girone. Se ci mettiamo anche il pienone del playout con la Recanatese (3.000 spettatori) la media sale a 1.586. Quello è stato il picco degli ultimi 6 anni, superiore a Vis-Fano del 2018- 19 (2.854). Il pubblico forestiero ha contribuito con 220 presenze di media, ma con un settore ospiti (588 posti) apparso insufficiente in diverse occasioni (Rimini, Ancona, Cesena). Gli incassi hanno sfiorato i 200.000 euro in campionato, cui si aggiungono i 36.000 del playout vinto. Questi numeri ci dicono che non siamo troppo distanti dalla migliore stagione degli ultimi 6 anni in C, il 2018-19 appunto, quando la media fu di 1.701 presenze al Benelli e gli incassi toccarono quota 285.000 euro.

Si diceva poi del trend in crescita. Ebbene, se la prima stagione post Covid (2021-22, con gli effetti psicologici della pandemia ancora tangibili) aveva fatto registrare una media di 1.000 spettatori scarsi (picco di 1.929 contro l’Ancona), in quella successiva la media era salita a 1.170, equivalente al 9° posto nel girone. Il balzo dell’ultimo campionato, che ha avvicinato quota 1.600, è evidente. In fatto di abbonamenti, detto dei 1.056 del 2018-19, il post Covid ha registrato un crollo (412 nel ’20-21), poi la lenta risalita: 598 nel 2022-23 e 603 nell’ultimo. Ma il dato da cui ripartire, una vera svolta per tanti versi, è quello delle 2.944 presenze di Vis- Recanatese, con 300 ospiti. Se la Vis saprà assecondare ancora quella passione, ripagata con la salvezza, allora potrà trasformare quel capitale in un seguito più ampio e duraturo. Va anche detto che siamo lontani dagli anni d’oro: i 3.216 spettatori medi del 1986-87 (C2 trionfale), i 2.951 e 2.511 dei due anni a seguire (C1). Oppure le 2.343 presenze nel 2000-01 (C1). Numeri difficilmente ripetibili. Ma un passo alla volta, si può crescere.