PESARO
La classifica si fa intrigante, la questione si fa interessante. Nella gara degli autogol – di fatto 5 comprese le due espulsioni autoinflitte dai rossoblù – la Vis è uscita da Gubbio con il massimo dei punti (si gioca solo per vincere, il diktat di Stellone) e il minimo dei rischi. Il più grosso era quello di farsi trascinare nella spirale dell’agonismo rabbioso, che ha finito per ritorcersi contro i Lupi. I biancorossi ne sono usciti senza macchia, nell’imminenza della sfida alla capolista Pescara, e per una volta, dopo tanti torti, bisogna riconoscere che con l’arbitraggio è andata grassa. Il tecnico ha vinto la sua personale scommessa: quella di mantenere competitiva anche una squadra ribaltata per metà, con il quasi deb Nina addirittura esterno sinistro, ruolo nel quale in questa stagione si sono cimentati in tanti. Da quelle parti nel primo tempo la Vis ha un po’ sofferto, anche perché lì Taurino aveva piazzato le pedine di spinta, poi le cose si sono sistemate. A tratti abbiamo visto anche un inedito blocco basso (difesa a 5), tutto serve per ampliare le esperienze.
La Vis a Gubbio non vinceva da 58 anni. L’ha fatto non con disinvoltura ma mantenendo margini di sicurezza. A partire dalla prima espulsione degli umbri, la gara ha avuto un solo proprietario. Dopo la seconda per i Lupi non c’erano più speranze, men che meno quando Di Paola, appena entrato, ha infilato l’ex Venturi, comunque sfortunato nella carambola sulla schiena. Nel finale Nicastro (altro subentrato) ha dato corpo alla tesi nota: quando gli attaccanti vanno in fiducia, i gol arrivano in serie. Al Barbetti la Vis ha segnato con i tre reparti, a conferma del ventaglio di soluzioni. E i 18 centri la pongono tra le più prolifiche del girone. "Siamo la squadra che conclude di più verso la porta", aveva orgogliosamente annunciato Stellone: primato confermato dopo le 13 conclusioni di Gubbio (6 in porta), anche se il tiro al bersaglio in 11 contro 9 poteva risultare più produttivo. "Due vittorie dopo tanti pareggi, è quello che ci voleva", ha evidenziato Luigi Palomba a fine gara. Tutt’altro che sorpreso dal fatto che la Vis continua a segnare anche coi difensori: "Qui si attacca in 11 e si difende in 11". Ma onesto anche nell’autocritica: "Con due uomini di vantaggio, dovevamo essere più bravi a far girare la palla. Nel secondo tempo, paradossalmente, abbiamo perso qualche riferimento. Analizzeremo col mister gli errori". E adesso tutti pronti per affrontare la capolista: "Ci arriviamo con entusiasmo, ma guai abbassare la guardia".
Altra nota statistica, non trascurabile: i 19 punti attuali in 12 giornate costituiscono la miglior partenza vissina in 22 campionati nella serie C d’elite. Per fare lo stesso bottino, nella scorsa stagione c’era voluto l’intero girone d’andata. In casa Gubbio, clima pesante dopo 3 ko filati. Nel dopogara dirigenti e una delegazione di giocatori si sono confrontati con i tifosi. Mister Taurino, al quale vanno le attenuanti del caso (squadra decimata dalle assenze), avrà probabilmente un’altra chance sabato contro il Rimini.