Violenza sulle donne, piaga infinita. Gli accessi al Centro d’ascolto: +30%. Sempre più giovane chi chiede aiuto

Dai 130 del 2023, ai 172 dello stesso periodo del 2024. La coordinatrice, Stella Grassetti, spiega: "La crescita è frutto anche della sensibilizzazione che facciamo nelle scuole e nel territorio" .

Violenza sulle donne, piaga infinita. Gli accessi al Centro d’ascolto: +30%. Sempre più giovane chi chiede aiuto

La foto di una donna su un cavalcavia dove sono esposte decine di paia di scarpette rosse, simbolo della violenza contro le donne

Sono stati 172, da inizio anno ad oggi, gli accessi alle tre sedi del centro antiviolenza della nostra provincia (Pesaro, Urbino e Cagli). In aumento di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le richieste presentate erano state 130. Una crescita che non va intesa come (o soltanto) un possibile aumento di casi di violenza nel nostro territorio, ma anche come una crescita di presa di coscienza da parte di donne che trovano il coraggio e decidono di denunciare ciò che subiscono, come spiega Stella Grassetti psicologa e coordinatrice del centro antiviolenza "Parla con noi", gestito in coprogettazione da ATS1 - Comune di Pesaro, Cooperativa Labirinto e APS Percorso Donna.

"Come dimostrano i dati – spiega Grassetti - gli accessi del 2024 ai centri antiviolenza sono in aumento rispetto agli anni precedenti. Sono dati che però vanno spiegati, perché la crescita delle richieste è dovuta anche al lavoro costante che facciamo con la rete provinciale antiviolenza, all’attività di sensibilizzazione che portiamo avanti sul territorio e dalla formazione nelle scuole".

Dottoressa Grassetti, chi sono le donne che si rivolgono a voi? Avete notato qualche cambiamento in questi anni?

"La violenza, lo sappiamo, è trasversale. Può colpire tutte. Accogliamo donne straniere e donne italiane, donne che hanno una carriera lavorativa e donne che non hanno un’occupazione. Il dato che negli ultimi anni è cambiato è che fanno accesso al servizio sempre più giovani. Questo, forse, anche grazie al lavoro che svolgiamo nelle scuole, che comporta l’acquisizione di maggiore consapevolezza nel riconoscere quella parola, quel gesto come violenza e il sapere che esistono dei servizi che possano accoglierle senza giudizio e che possa sostenerle e accompagnarle".

Quali sono le attività che svolge il centro antiviolenza "Parla con noi"?

"Ogni donna, dopo la prima chiamata, viene accolta da due operatrici per definire un percorso individualizzato di uscita dalla violenza o di consapevolezza della situazione di violenza che la donna sta vivendo. Offriamo loro supporto psicologico individuale, finalizzato al rafforzamento dell’autostima della donna. Offriamo poi colloqui informativi di tipo legale e di consulenza sociale per verificare se la donna può aver diritto ad una serie di contributi relativi al reddito e all’abitazione. Inoltre, favoriamo l’orientamento nel mondo lavorativo per far raggiungere alle donne l’autonomia economica".

Come possono rivolgersi a voi le donne in difficoltà?

"Possono contattare il Centro antiviolenza chiamando allo 0721/639014. L’orario di apertura telefonica è: lunedì e mercoledì dalle ore 8.30 alle 12.30, giovedì dalle 14 alle 18 e venerdì dalle 9 alle 11. Vi è una segreteria 24 ore su 24 alla quale la donna può lasciare nome e numero di telefono nei momenti di chiusura telefonica. Verrà poi ricontattata".

Alice Muri