LUIGI LUMINATI
Cronaca

Vimini-Biancani, nel Pd c’è aria di primarie

Movimenti in vista del 2024: la scelta del candidato può passare attraverso il voto come accadde 10 anni fa. E gli sfidanti sembrano scontati .

Vimini-Biancani, nel Pd c’è aria di primarie

Vimini-Biancani, nel Pd c’è aria di primarie

di Luigi Luminati

Nessuno lo ha messo per iscritto. Ma dentro il Pd si parla chiaramente di primarie per la candidatura di sindaco della città di Pesaro. In attesa di entrare nel merito possiamo però dire che i due nomi che circolano da mesi sono sempre quelli: Daniele vimini e Andrea Biancani. Il vice sindaco con la grande esperienza politica e il consigliere regionale che risponde al telefono a tutti. Capacità amministrativa ed empatia come grande qualità personale. Non dicono nulla nemmeno i due protagonisti, pur avendo alzato l’impegno sia negli appuntamenti politici ed amministrativi, sia nell’evoluzione dei congressi regionali. Insomma l’idea è che i due dovranno per forza partecipare alle primarie comunali. Il precedente risale a dieci anni orsono, ma aveva un risultato per certi versi scontato, avendo partecipato come candidato quel Matteo Ricci che aveva già ricoperto le cariche di segretario comunale, provinciale e anche presidente della poi condannata Provincia.

Per schierarsi contro Matteo Ricci ci voleva un bel po’ di coraggio. Sia perché il risultato finale era scontato, sia perché tutti sapevano che il presidente non avrebbe risparmiato l’avversario. Ricci ebbe la meglio su Luca Pieri, che per voler fare quella prova aveva dovuto accettare anche la scelta di Luca Ceriscioli di non mantenerlo nell’esecutivo e soprattutto nel ruolo di assessore all’Urbanistica. Alla fine vinse Ricci ma Pieri perse con onore e il suo risultato gli valse l’incarico di presidente dell’Aspes.

Ora il confronto tra Vimini e Biancani parte da basi diverse. Il vicesindaco ha un percorso in qualche modo reso automatico dalla benedizione del sindaco, che pure lo ha voluto alla gestione di Pesaro capitale italiana della cultura. Ma l’alternativa Andrea Biancani è tutt’altro che secondaria: sia per l’essere stato mister preferenze alle ultime Regionali, sia per aver riaperto il confronto con l’area della sezione di Villa Fastiggi e dell’ex presidente Luca Ceriscioli. Intendiamoci, Biancani gioca e lavora per sé soprattutto. Dopo aver ben interpretato la politica dei selfie nell’ultimo tratto della giunta Ceriscioli, il geometra ex consigliere ed ex assessore comunale ha scelto il fronte della sanità, che invece Vimini e Ricci hanno voluto evitare a tutti i costi. Ecco perché il confronto a due sarà molto più duro del passato. Mentre la partecipazione di Ricci per varie ragioni dovrà essere meno evidente e decisiva di quanto ipotizzato.

Molto dipenderà, se possiamo dirlo, dai risultati di un altro confronto all’ultimo sangue: quello relativo ad Ancona. Nel caso specifico le primarie Pd ci sono già state ma non hanno risolto la questione. Se Ida Simonella ha vinto su Carlo Pesaresi, non ha poi concluso totalmente il confronto a sinistra. L’assessore al Porto venuta da Pesaro ha infatti da subito dovuto confrontarsi con un Pd spaccato quasi a metà e con la pressione del centro destra sul fatto che non si tratta di una candidata anconetana doc. Lei replica alle dichiarazioni di Gostoli e Silvetti sulla sua non "anconetanità": "Non ho capito se il centro destra voglia basare la campagna elettorale sulla purezza della razza. Lo hanno fatto in passato, spero di no. Non avrei detto nulla se oltre a me non avessero tirato in mezzo la mia famiglia, figli e genitori. Questo non lo consento". Ma Simonella e Silvetti sono già un passo più avanti rispetto alle primarie di coalizione. Sulle quali ha già lavorato lo stesso Matteo Ricci aumentando il peso dei partiti (Verdi) rispetto a quello delle aggregazioni civiche. Ma c’è tempo per riparlarne.