Via Mazza, la strada dimenticata. Viaggio tra gru e cantieri infiniti

Il caso di palazzo Aymonino: 34 appartamenti ristrutturati ma ancora sbarrati senza un vero motivo

Via Mazza, la strada dimenticata. Viaggio tra gru e cantieri infiniti

Via Mazza, la strada dimenticata. Viaggio tra gru e cantieri infiniti

Che fine ha fatto palazzo Aymonino in via Mazza? E’ in ristrutturazione da 6 anni, sono stati spesi almeno 3 milioni ma i 34 appartamenti che dovrebbero andare a famiglie giovani e a quelle bisognose rimangono incredibilmente chiusi. Perché? Nel marzo scorso, si sono affidati lavori ultimativi per 85mila euro, in pratica un’inezia. Non è chiaro se in un anno o quasi gli interventi siano stati fatti ma è certo che è tutto sbarrato. C’è anche l’immancabile cartello "We Pesaro, stiamo lavorando per voi" ma crederci è ormai difficile. In Comune allargano le braccia dicendo di sentire Erap. Ci proveremo.

Camminando per via Mazza si ha la sensazione di essere in una città sospesa, tra modernità e povertà, con palazzine ristrutturate e case abbandonate. Si cammina "zigzagando" tra impalcature e passerelle per i contestuali lavori a palazzo Almerici, sede della storica biblioteca e del museo archeologico oliveriani. Il cantiere ci rimarrà almeno fino alla primavera 2026, ma i lavori devono ancora cominciare: "Purtroppo non c’è stata una gran cura nei confronti dei cittadini – commenta Romolo Mennella, residente –. Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati con questo ’mostro’, con una strada chiusa e con il rischio di fare incidenti per muoversi con l’automobile. Sopra di me abita una signora anziana, che ha bisogno di aiuti tempestivi: se serve l’ambulanza, per riuscire ad arrivare davanti il portone, bisogna che faccia il giro lungo, con tanto di retromarcia dall’incrocio con il corso XI Settembre. Non si può entrare così in una Pesaro che si vuole definire ’capitale della cultura’. Oltretutto, mi sono ritrovato da un giorno all’altro con questi monoliti di roccia davanti la finestra, ad una distanza di nemmeno un metro. È praticamente un invito per i ladri".

Anche il passaggio pedonale, infatti, desta non poche preoccupazioni: "Con le impalcature, in un primo momento, sono stati bloccati dei tombini per il corretto deflusso dell’acqua, compensati, poi, da due tubi che andavano a scolare proprio davanti il nostro condominio – spiega Roberto Carreca, residente –. Con la costruzione della passerella, invece, uno di questi tubi è stato bloccato. Via Mazza è leggermente concava, se dovesse fare una pioggia come quelle a cui abbiamo assistito in questi ultimi periodi, chi vive al piano terreno, i garage, ma anche la biblioteca stessa, si ritroverebbero con l’acqua alle caviglie. Si poteva fare di meglio? Forse sì". Ma cosa ne pensa chi, a tutti gli effetti, sta per diventare co-protagonista del Pesaro2024? "Sono dei lavori lunghi, è vero, ma necessari – spiega Brunella Paolini, direttrice dell’Ente Olivieri –. Diciamo una cosa: un po’ di preoccupazione c’è anche da parte nostra, perché la gente potrebbe vedere il cantiere e pensare che siamo chiusi, ma non è così. Gli orari sono sempre gli stessi e noi, dietro alle impalcature, ci siamo. Per ora abbiamo finito di spostare la sezione dei fondi moderni, mentre per i libri e manoscritti antichi si vedrà appena finite queste feste. Poi dovranno cominciare i lavori".

Alessio Zaffini