Pesaro, 8 diucembre 2023 – Inchiesta chiusa per Michael Alessandrini, il 30enne di Pesaro reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri avvenuto il 20 febbraio scorso con 23 coltellate. La procura di Pesaro ha disposto la fine del lavoro investigativo contestando ad Alessandrini l’accusa di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà e futili motivi.
Durante l’indagine, era stato contestato solo il "preordinato intento". Ora è diventata premeditazione. Il sostituto procuratore Silvia Cecchi, che ha coordinato le indagini, considera evidentemente Alessandrini in grado di stare al processo anche se una perizia ne ha riconosciuto una parziale incapacità di intendere e volere. Per gli inquirenti, ossia la squadra mobile di Pesaro, Alessandrini su invito di Panzieri è arrivato alla cena con un certo anticipo non trovando però il padrone di casa. E questo lo ha come scompensato, facendogli intendere di esser bistrattato o non considerato.
E’ come se il contrattempo avesse mandato in tilt il suo precario equilibrio psichiatrico. Quando è tornato, dopo mezzora, alla casa di Panzieri in via Gavelli, aveva portato con sé bottiglie di birra e fin dal primo momento ha ideato, secondo l’accusa, il suo piano nascondendo una lattina in bagno, sopra la lavatrice, escamotage per attirare in trappola Pierpaolo spingendolo ad andare a vedere qual era la "sorpresa" che gli aveva preannunciato a cena. Pochi passi verso la morte, visto che un attimo dopo Michael Alessandrini ha afferrato il coltello che aveva in tasca e ha colpito Pierpaolo alla schiena continuando ad affondare per quindici volte, per poi avventarsi al collo malgrado il tentativo di Pierpaolo di resistere tanto da afferrare il coltello ferendosi alle mani.
Poi Alessandrini ha sferrato cinque colpi al collo ed ha vinto qualunque resistenza del 27enne padrone di casa. Poi l’omicida è rimasto nella casa almeno mezzora, ha telefonato al padre col cellulare della vittima dicendo che la serata stava andando bene, ed è poi uscito di corsa tornando all’hotel San Marco dove viveva in una stanza, ha raccattato le sue cose, ha fatto la valigia ed è partito con 500 euro in tasca in direzione nord. Scoperto l’omicidio al mattino dopo, la polizia è arrivata in brevissimo tempo ad Alessandrini perché i familiari sapevano che era stata l’ultima persona a vedere Pierpaolo vivo.
L’omicida è stato poi bloccato in Romania, mentre viaggiava verso l’Ucraina. Voleva andare in guerra come mercenario, pensando di far perdere le tracce. Non gli è riuscito.