Vedova sotto processo per aver ripulito il conto del marito (poi defunto), invalido, ricoverato in una Rsa e di cui era amministratrice di sostegno. A rispondere di peculato, ricettazione e falso è una 47enne di Sant’Angelo in Vado. A vario titolo, oltre alla 47enne, difesa dall’avvocato Marco Defendini, sono chiamati a risponderne anche altri 3 presunti complici. Si tratta di due conoscenti della donna, un 46enne di Urbino (rappresentato dall’avvocato Andrea Muratori) e una 55enne di Vallefoglia (il legale è l’avvocato Emiliano Nicolini) e il suo avvocato, un 47enne di Salerno rappresentato dall’avvocato Francesca Romana Dotti). Il compito affidato dal giudice tutelare alla moglie era quello di amministrare il patrimonio del marito nell’interesse di quest’ultimo ma, secondo l’accusa rappresentata dal pm Simonetta Catani, la donna si sarebbe appropriata di 54.388,6 euro prelevandoli dai conti del marito ignaro. All’udienza di ieri sono stati ascoltati alcuni testimoni del pm tra cui i militari della Finanza intervenuti ad effettuare gli accertamenti e l’attuale amministratore di sostegno visto che, nel frattempo, all’imputata è stato revocato l’incarico. Tra le spese contestate alla moglie c’è il fatto di aver continuato a pagarci lavori fittizi in casa e spese varie di cui il marito non aveva certo bisogno perché ricoverato oppure di aver acceso finanziamenti o aver fatto acquisti non giustificati. Udienza rinviata al prossimo 15 gennaio quando verranno ascoltati altri testimoni.
Antonella Marchionni