Vandali delle mura romane Ora dovranno risarcire

Dopo l’inasprimento delle leggi i 4 denunciati rischiano anche condanne penali. L’assessore Cucchiarini: "Fondamentali le telecamere di videosorveglianza".

Vandali delle mura romane  Ora dovranno risarcire

Vandali delle mura romane Ora dovranno risarcire

di Tiziana Petrelli

Aumentano i casi in città, ma grazie alla massiccia presenza di telecamere di videosorveglianza installate nel territorio fanese, questi non restano più impuniti. Ci tengono a sottolinearlo le forze di polizia quotidianamente in campo per contrastare il fenomeno. Infatti non solo sono stati individuati e denunciati in pochi giorni, ma dovranno risarcire il danno procurato alla città e rischiano persino una condanna penale per il nuovo reato (punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni) di "deterioramento aggravato di bene culturale sottoposto a tutela, di rilevante interesse archeologico".

Sono i 4 vandali che nella notte tra il 4 e il 5 agosto hanno imbrattato con della vernice arancione le Mura Augustee di Fano, per 5 metri di lunghezza, nel tratto di bene architettonico che circonda l’ultimo torrione che si incontra percorrendo a piedi la strada sterrata che dal Pino Bar sale fino al Pincio. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Fano, assieme al personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona e della Polizia Locale di Fano hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro quattro giovanissimi nord africani, di età compresa tra i 17 e i 23 anni, che erano arrivati in Italia come minorenni non accompagnati ed ora tutti senza fissa dimora, tranne uno ancora sotto la tutela di un centro d’accoglienza.

Le indagini condotte dai tre reparti, sono partite a seguito dell’articolo del Carlino che ha fotografato la scena. Immediato il sopralluogo sul posto delle forze dell’ordine assieme al personale della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Province di Ancona e Pesaro-Urbino che, "pur riservandosi di quantificare il danno - si legge in una nota - essendo necessario un successivo sopralluogo con i restauratori, tenuto conto dell’estensione delle scritte e dei disegni, riferiva che fosse da ritenersi di rilevante entità".

E così le forze di polizia si sono messe subito alla ricerca dei vandali, estrapolando e visionando le immagini degli impianti di videosorveglianza sia pubblici che privati della zona, accertando che a compiere il gesto erano stati quattro giovani, ripresi mentre sopraggiungevano sul luogo del misfatto e subito dopo imbrattavano per sfregio le mura con vernice spray di colore arancione, scrivendo parole nella loro lingua di origine, apparentemente senza senso per un italiano. Ma c’era anche una sorta di ’firma’, dato che una delle scritte era ’Tunisi’.

La loro identificazione non è stata semplice, non solo perché - come ama ripetere l’assessora alla Polizia Locale Sara Cucchiarini - "le persone non hanno una targa" ma anche perché questi ragazzi non hanno un luogo di residenza o dimora. E’ solo grazie all’approfondita conoscenza del territorio e delle persone che lo abitano da parte dei poliziotti che si è giunti al risultato. Nel frattempo, sono state avviate le procedure per ripulire le mura dalle scritte e si spera anche dall’erba che d’estate cresce copiosa su tutti i monumenti della città, senza essere prontamente rimossa.