Valencia, 14 novembre 2021 - Quattordici è il giorno, 11 è il mese, 21 è l'anno. Sommateli e avrete 46. I Maya ci avrebbero costruito sopra una visione del mondo: la somma della data in cui la figura del dio assurge fra gli immortali è pari al numero dal quale quel dio è stato contraddistinto da sempre. Quel dio si chiama Valentino Rossi che domani a Valencia si spoglia delle sue sembianze di divinità e torna a mettersi giacca e cravatta come si addice a un giovane uomo di una quarantina d'anni.
Motogp Valencia: la diretta dell'ultima gara di Rossi - Valentino Rossi, tifoso prende al volo il casco del Dottore: "Profuma di leggenda" - Come si chiamerà la figlia di Valentino Rossi
Questo è Valentino Rossi, il nostro speciale
Papà in primavera
A parte qualche ricorrenza ufficiale, l'ultima volta che Valentino era in giacca e cravatta è stato per la prima comunione. E adesso - si chiedono in tanti - che farà? Intanto non farà manco a tempo a chiudere la sua Yamaha ai box, anzi questa volta in garage, che dovrà intensificare gli allenamenti per diventare padre. Le previsioni di nascita della figlia parlano dell'inizio di primavera prossima, il che vuol dire che, verso febbraio, marzo 2022, date in cui per gli oltre vent'anni trascorsi era tempo di primi test stagionali, lui dovrà essere in gran forma per il maggior evento che segna la sua vita da 'borghese': l'arrivo della sua figlia primogenita.
La mamma Stefania: "Non sarà mai una vecchia gloria"
A sostenerlo moralmente c'è sua mamma Stefania la quale è convinta che il suo figlio maggiore saprà rivestire il ruolo di padre con la stessa affidabilità di quello di pilota, cioè da assoluto fuoriclasse. Sua madre Stefania dice anche che Valentino non è cambiato affatto, solo che adesso è un 'senior' e dunque parteciperà alle gare da 'senior', quello che non diventerà mai e poi mai è "una vecchia gloria", una delle cose più tristi dello sport e dintorni.
Francesca Sofia, la vera 'guida di casa'
Garante di questo trapasso sarà Francesca Sofia Novello, la vera "guida di casa", per la prima volta non intesa nel senso di 'team'. A risentire di questo cambiamento epocale sarà una massa incredibile di persone le quali si vedono sparire il personaggio che per ben oltre due decenni li ha accompagnati, esaltati, fatti divertire, stupiti, emozionati e rallegrati.
"Sei stato la mia domenica"
Emblematico per tutti è il messaggio che una ragazza ha fatto pervenire a Valentino in questi giorni: "Sei stato la mia domenica", parole che potrebbero essere sottoscritte da milioni di persone sparse per il mondo. Per dire come andavano le cose e come poi sono cambiate fino ad oggi, basterebbe ricordare che nei primi anni di vittorie di Valentino uno dei modi migliori per conoscere prima possibile i risultati di una gara era ancora Televideo, praticamente i segnali di fumo degli indiani nella prateria del West.
Valencia, da sempre ultimo atto del motomondiale, avrà il privilegio di documentare una specie di apoteosi davanti alla quale rimarremo a bocca aperta: sarà l'ultima volta dopo venticinque anni che all'apparire delle immagini sul teleschermo andremo tutti a cercare dov'è quel numero 46 che per paradosso ha sempre contrassegnato il numero uno, stupendoci sempre un po' se per caso non era ancora davanti a tutti. "Corro per vincere e non per entrare nelle pagine degli annuari", diceva spavaldamente da ragazzo. Che fosse vero lo ha ampiamente dimostrato coi fatti, ma forse, magari a sua insaputa, correva anche per rimanere per sempre nel cuore di tutti.