Pesaro, 16 febbraio 2024 – Non so se oggi, 16 febbraio 2024, il programma degli eventi della Capitale della cultura prevede qualche cerimonia di fronte al monumento più importante di Pesaro, il grande casco di Valentino Rossi in piazzale D’Annunzio. Perché proprio oggi, "the doctor" Valentino Rossi compie 45 dei 46 anni che stanno scritti da sempre sul cupolino delle sue moto: cioè, ancora un anno e il signor "46" farà pari e patta con la sua età. Praticamente un evento planetario. Se andiamo a leggere per un attimo i primi testi del "piccolo Budda", cioè i suoi quaderni di prima elementare che risalgono al 1987, sta infatti scritto di suo pugno: "La mia mamma mi ha detto che sono nato il 16 – 2 - 1979 alle ore 18,20, pesavo 3 chili e 790 grammi ed ero bellissimo".
Secondo la "vulgata" generale Valentino Rossi, di Graziano e Stefania Palma, tavulliese nato in trasferta all’ospedale di Urbino, è stato un grandissimo pilota di moto che ha dominato la scena mondiale per un ventennio fregiandosi di oltre cento vittorie e di nove titoli iridati conquistati in ogni cilindrata. Sbagliato. Perché "Vale" cessò di essere un pilota nel 2004 per ascendere direttamente nel cielo delle leggende.
E’ la storia al rovescio di Davide e Golia: Rossi era Davide che aveva come clava una Honda velocissima e Max Biaggi era Golia che però aveva in mano una fionda da quattro soldi, una Yamaha più lenta di un cancello di ferro. Per forza vinci sempre tu, si lamentava sempre Biaggi al cospetto di Dio, scambiamoci le armi, prendi tu la fionda-Yamaha e dai a me la clava-Honda e vediamo chi vince. Avvenne così che il 18 aprile del 2004 si corse in Sud Africa il primo gran premio del Motomondiale che vedeva Biaggi sulla Honda di Rossi e Rossi sulla Yamaha di Biaggi, la quale, nelle mani di Valentino si trasformò da cancello di ferro in clava atomica. Il mondo dei motori non fu più lo stesso, vinse Rossi, da quel giorno leggenda per sempre. Qualcuno porti un mazzo di fiori davanti al suo casco: lui è patrimonio dell’Unesco.