Pesaro, 17 gennaio 2021 - Rallenta il piano vaccinale nelle Marche. L’annuncio a sorpresa di Pfizer sul taglio del 30% delle forniture di vaccini all’Europa spinge le Regioni – su sollecitazione dello stesso commissario Arcuri – a fare economie sulle scorte disponibili e rallentare l’avanzamento del piano, a spese di molti anziani che sarebbero stati i prossimi in lista. Il rischio è infatti che, procedendo con la scansione organizzata, si resti poi sprovvisti delle dosi per i richiami già programmati: i primi 35 – di cui 20 a Marche Nord, 15 all’ospedale di Urbino – furono vaccinati il 27 dicembre, il ’Vax day’, ed oggi, esattamente 21 giorni dopo, riceveranno la seconda dose. A Muraglia questa mattina si attendono complessivamente 560 persone: 400 sanitari dell’Asur, altri di Marche Nord e, appunto, i 20 dell’azienda sanitaria che devono fare il richiamo.
"Purtroppo è una situazione che ci preoccupa molto – commenta Filippo Saltamartini, l’assessore regionale alla Sanità –: abbiamo premura di iniziare la somministrazione tramite i medici di famiglia, non possiamo prenderci il lusso di aspettare. Ma per il momento non abbiamo scelta". Intanto, se con Pfizer c’è un problema di approvvigionamento, proprio ieri è iniziata la somministrazione dei vaccini Moderna: a ricevere la prima inoculazione è stata Ida, una 106enne ospite della Residente sanitaria assistita ‘Covid free’ di Treia, in provincia di Macerata. Vaccinato anche tutto il personale della struttura (infermieri, operatrici sociali, addetti alla mensa, alle pulizie e il barbiere).
In provincia di Pesaro e Urbino, invece, il vaccino Moderna non è ancora arrivato. "Di sicuro alcune dosi sono previste anche in Area Vasta 1 – spiega il direttore del distretto di Pesaro Elisabetta Esposto – ma per il momento non ne disponiamo. Noi comunque siamo pronti, nel senso che abbiamo raccolto le adesioni tra ospiti e personale delle strutture, ma attendiamo indicazioni che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, sia su Pfizer che su Moderna".