"Ha collaborato con Caterina Caselli, Don Backy, Gigliola Cinquetti, Marcella Bella, Loredana Bertè, Francesco Guccini, Pierangelo Bertoli, Umberto Tozzi e i Pooh ma nella sua città non è ricordato: il maestro Gianfranco Monaldi è un genio musicale da valorizzare e omaggiare". Fabio Gostoli, vicesindaco di Sant’angelo in Vado ai tempi della giunta Bravi, ha così preso foglio e penna e ha scritto all’attuale sindaco perché questo vadese illustre, scomparso nel 2007, venga ricordato come merita.
"Monaldi è stato un direttore d’orchestra, compositore e arrangiatore italiano di immenso talento - spiega Gostoli -. Nonostante il suo straordinario contributo alla musica, Sant’Angelo non ha saputo valorizzarlo a pieno, compresa l’amministrazione di cui io stesso ho fatto parte. Oggi, il maestro riposa nel cimitero monumentale di Sant’Angelo in Vado. È nostro dovere dedicargli una strada o una piazza, come segno di riconoscimento e gratitudine verso una persona che ha vissuto in silenzio, anche durante il suo ultimo periodo nel nostro comune. Dobbiamo ricordare e onorare questa grande personalità che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana".
Sul curriculum di Monaldi spiccano moltissime direzioni di orchestra durante il Festival di Sanremo con la sua orchestra, diventando una presenza costante per l’evento ma anche due edizioni dell’Eurovision, accompagnando in entrambi i casi Gigliola Cinquetti. Nel 1964, a Copenaghen, vinse con Non ho l’età, e dieci anni dopo, a Brighton, ottenne il secondo posto con Sì, battuto solo dagli ABBA. Lo ’stile Monaldi’ divenne un vero marchio di fabbrica stilistico in quegli anni e col suo talento si legò anche ai Pooh nel loro periodo rock progressivo dal 1971 al 1977, sostenendo il gruppo con una ricca orchestra di archi e fiati, con i quali collaborò fino al 1985, quando decise di ritirarsi.
Andrea Angelini