GIORGIO
Cronaca

Un anno da Capitale anche nel pallone

Guidelli Nessuno l’avrebbe mai detto. Nessuno. In questa dissolvenza dei titoli di coda di Pesaro Capitale della Cultura, un degno...

Guidelli

Nessuno l’avrebbe mai detto. Nessuno. In questa dissolvenza dei titoli di coda di Pesaro Capitale della Cultura, un degno ringraziamento andrebbe tributato allo sport cittadino. Che, in senso lato, è assolutamente Cultura. Anzi, di più. Nella fattispecie, ad avere tutti i numeri per fregiarsi di orgoglio è il calcio biancorosso che, nell’anno delle celebrazioni, è risultato primo nelle Marche per posizione, risultati e progetti futuri. Un sogno che da piccoli cullavamo nei meandri più inconfessabili della mente. Anche stavolta, ma nel calcio, e lo diciamo con un pizzico di maligno patriottismo provincialoide, abbiamo sorpassato da destra Ascoli, che al tempo fu dribblata nella candidatura a città della cultura e che oggi è dietro, incredibile, anche nel calcio. Un’eresia ma anche un prodigio apparentemente inspiegabile nell’attuale pianeta del pallone. Tutto questo, va sottolineato, detto con massimo affetto per una piazza cui non dobbiamo insegnare una virgola, ma solo avere rispetto sacro.

E se vogliamo parlare di Capitale della cultura diffusa, salta alla mente un altro capolavoro dello sport nostrano: il Fossombrone. Un gioiello che stupisce in serie D, di cui forse troppo poco si parla ma che porta il nome della deliziosa e nobile città in tutta Italia, in una D dove brilla come i suoi tifosi, eroici girovaghi negli stadi più remoti. In questo sport che è cultura e dove, sentenzierebbe quel grande filosofo chiamato Nuccio Ordine, trionfa l’utilità dell’inutile che però diventa sostanza, non si possono trascurare gli sforzi dei cosiddetti fratelli ’minori’ ma altrettanto nobili, come il volley. Qualcuno faccia un salto a vedere le Tigri di Vallefoglia e capirà che siamo in pole pure lì. Sul basket, nulla da eccepire: per come si era partiti, coach Leka sta rendendo possibile ciò che appariva impossibile. Si chiude un anno di Capitale. Si chiude un anno di cultura. Ma ricordiamoci che il nostro sport lo è stato come e più di ogni altra forma d’arte.