A Natale puoi. Una delizia più che un tormentone. Nulla sembra precluso alla Vis dentro la magia festaiola. La classifica canta, il rendimento è costante, lo spettacolo sempre garantito, una vittoria tira l’altra. Al Benelli divenuto fortino – solo la Ternana capace di violarlo –, dove i boati non si riservano solo ai gol ma ai numeri di alta scuola, è caduto pure il Milan. Così da ingrossare la schiera degli addetti ai lavori stupiti di scoprire Pesaro. Trascorso un girone intero, c’è materiale per esaltarsi davvero. Vedere la graduatoria delle ultime 10 giornate: la Vis è la migliore del girone, perfino davanti alle Fere corazzate. E’ anche la squadra che ha compiuto il balzo più grande da un anno all’altro in tutta la C, al pari del Monopoli.
Roberto Stellone dice di non badare ai record, con questo andazzo impone tuttavia di aggiornarli: con le 4 vittorie consecutive ha eguagliato il precedente del 2001 in C1 (regnante Arrigoni); dovesse fare 5 contro la Torres, sarebbe primato assoluto nella storia societaria a livello di C maggiore (in C2 c’è invece un filotto di 6 con Giovanni Pagliari). Quanto ai 35 punti e al meno 5 dalla vetta, siamo oltre ogni immaginazione: basti dire che quando il tecnico subentrò a Banchieri, a 4 turni dalla fine, i biancorossi erano a quota 33, dopodiché chiusero a 39 e affrontarono i playout. Ovvio, in questa fase c’è un favorevole allineamento dei pianeti. Ma c’è anche l’atteggiamento che serve ad assecondare la fortuna. Un gol come quello che ha dato la vittoria contro il Milan – verticale portiere-centrale difensivo-mediano-mezzala-esterno offensivo – nelle scorse stagioni non lo avremmo visto. Semplicemente perché non c’erano coraggio e destrezza per una simile costruzione. La Vis rischia le uscite dal basso, ha gli uomini (Coppola su tutti) e la mentalità per farlo.
La squadra di Stellone non è mai uguale a se stessa, per questo è di difficile lettura per gli avversari. Esprime compattezza anche quando va in sofferenza. Possiede risorse importanti dalla panchina (Okoro e Tavernaro, mica due qualunque). Può attaccare e difendere con tutti, vincere duelli in ogni zona del campo. E’ la migliore sulle palle inattive, ma contro i rossoneri ha segnato due gol su azione. Il primo di dubbia regolarità, va detto, anche se il contatto di Paganini con Nava non sembra così impattante. Risultato legittimato dal numero di conclusioni (11 a 9) e di palle gol, 5 a 3 al netto delle segnature.
A parte questo, il divario vero è in termini di qualità espressa: le giocate di un Di Paola in stato di grazia, sempre più incisivo da quando ha le spalle coperte da quei due dietro, da sole valgono il biglietto. Così come il gol-partita di un Cannavò spaccadifese. L’ultima dell’anno sarà domenica sera contro la Torres che all’andata ha inflitto la peggiore sconfitta ai biancorossi. Altri tempi. I sardi nelle ultime settimane hanno perso colpi, tre ko nelle ultime cinque, ma risultano micidiali in trasferta, dove hanno vinto sei volte. Occasione di rivalsa, ma soprattutto scontro ad alta quota. La notte del Benelli invita a fare quello che non hai fatto mai. Stavolta si può.