Pareva un fiume in piena, la fiaccolata per mantenere viva l’attenzione su Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna scomparso da oltre un mese, dopo aver parcheggiato la sua vettura a ridosso della centrale idroelettrica del Furlo. In testa al corteo, la mamma, Federica Pambianchi, il compagno, Francesco Giannotti, il padre del ragazzo, Tommaso Branchini, il legale della famiglia, Elena Fabbri.
A seguire un’intera comunità, popolata da gente proveniente dai paesi della zona e da altre città anche fuori regione. Tutti uniti in nome di un sentimento di affetto e vicinanza alla famiglia. La temperatura polare non ha scoraggiato i tanti partecipanti, che si sono radunati al parco de La Golena, per poi dirigersi alla diga del Furlo, percorrendo i circa tre chilometri con la sola luce delle torce elettriche, giacchè gran parte del tracciato non è illuminato. L’arrivo, dinanzi alla piazzola di sosta dove Riccardo ha fatto perdere le proprie tracce, è stato il momento più denso di commozione.
Sul luogo si sono radunati i familiari del ragazzo scomparso, che non hanno trattenuto le lacrime, mentre osservavano impietriti le acque del fiume Candigliano, circondati da tante persone, come in un affettuoso abbraccio collettivo. Attorno a loro, tanti amici, conoscenti, semplici cittadini. Molti di loro hanno voluto esprimere qualche parola di vicinanza e conforto. Poi un lungo silenzio. Infine, ancora alcune frasi di speranza e soprattutto l’invito a non dimenticare Riccardo, a non rinunciare alle ricerche.
Lo ha ribadito anche l’avvocato Elena Fabbri, che ha sottolineato quanto la manifestazione sia riuscita nel suo intento: "Stiamo attivando tutte le strategie per avviare nuove ricerche, anche con l’aiuto di tecnologie di avanguardia, ma apprezziamo la calorosa partecipazione di stasera, che ci dimostra quanto la gente abbia preso a cuore questa vicenda. Sarà ciascuno dei partecipanti a darci la forza di continuare in questa battaglia".
La mamma di Riccardo Branchini ha preso poi la parola ringraziando tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo alla manifestazione: "Non ci fermeremo, non ci arrenderemo di fronte alle difficoltà, né rinunceremo a cercare Riccardo. Chi stasera ha sfidato il freddo e la fatica, partecipando al nostro fianco, ha mandato un messaggio chiaro, ovvero che si deve continuare a cercare mio figlio in tutti i modi possibili".
Al corteo hanno partecipato diversi esponenti delle comunità locali, i volontari della protezione civile, studenti e coetanei di Riccardo. La strada è stata interdetta al traffico, che è stato regolato dagli agenti della polizia locale di Acqualagna, coordinati dal comandante, Vittorio Tasso, i quali si sono anche occupati di coordinare il servizio di trasporto per il ritorno, di concerto con il personale della protezione civile.
Marco D’Errico