Pesaro, 14 dicembre 2024 – Lo convincono a fare un bonifico di 28.500 euro per “mettere in salvo” i suoi soldi da una truffa informatica. In realtà i truffatori erano proprio loro ma la polizia ha smascherato il raggiro e bloccato i soldi. È l’ennesima truffa, questa volta a lieto fine, compiuta ai danni di un uomo che, ingannato dall’abilità dei malviventi, giovedì pomeriggio è caduto nella trappola. La vittima è un 75enne di Urbania, fino a qualche anno fa titolare di un incarico pubblico che sul proprio cellulare ha ricevuto un sms “trappola”.
Cos’è successo
Nel messaggio, il cui mittente era proprio il suo istituto di credito, c’era scritto che qualcuno stava facendo delle operazioni illecite sul suo conto corrente e di contattare il numero fisso che veniva indicato di seguito. L’uomo ha telefonato immediatamente e, all’altro capo del filo, c’era un sedicente impiegato di banca che lo avvisava che da lì a poco avrebbe ricevuto una chiamata da un ispettore della polizia postale di Pesaro. E così è stato. In effetti il numero che gli è comparso sul monitor corrispondeva proprio a quello della polizia. Un “trucco” del genere è possibile attraverso una tecnica di hackeraggio (chiamata smishing) che consente di far apparire un numero diverso rispetto a quello del reale chiamante.
Il falso ispettore ha detto alla vittima che avrebbe dovuto recarsi subito al proprio sportello bancomat e fare un bonifico istantaneo ad un conto corrente che gli avrebbe fornito telefonicamente. L’uomo si è quindi precipitato in banca e ha eseguito tutto alla lettera.
Una volta uscito dall’istituto di credito ha raccontato a un conoscente incontrato per caso l’accaduto a cui però questa faccenda è subito sembrata strana. Lo ha messo in guardia del fatto che, forse, era caduto vittima di una truffa. E allora il 75enne si è precipitato in questura a Pesaro per presentare denuncia. La tempestività degli agenti è stata fondamentale per mettere in salvo i soldi dell’uomo. Dalle indagini è infatti emerso che il bonifico era stato fatto su un conto corrente postale intestato a una persona fisica residente nel napoletano. Venerdì mattina, all’apertura delle poste centrali in piazza, gli agenti erano già lì nel tentativo di bloccare subito quelle somme che, in piccoli prelievi, avevano già iniziato ad assottigliarsi. Dei 28.500 iniziali, infatti, ne erano rimasti 26.900. Quella somma è stata sequestrata e il conto bloccato in attesa che i soldi tornino al legittimo proprietario.