di Elisabetta Rossi
"L’unica cosa certa è che Orazietti ha tirato il freno a mano, come ha ammesso lui stesso a due persone. Ma non è sicuro che alla guida ci fosse Silvia. Anzi, per noi, ma soprattutto per i nostri consulenti, è più probabile che al volante ci fosse Marco. E che la causa principale se non esclusiva dell’incidente è stato proprio l’aver tirato il freno a mano". Questa la ricostruzione sul tragico schianto di Colombarone del 9 giugno 2019 secondo l’avvocato Paolo Masetti, il legale che assiste i genitori di Silvia Lucarelli, la 33enne che ha perso la vita insieme alla coppia di 60enni, Roberto Carosio e Oriella Bonerba, che viaggiavano nella Fiat Seicento contro cui si è scontrata la Mazda 2 della Lucarelli. Con lei, nell’auto, c’era Marco Orazietti. La procura, che ha appena chiuso le indagini, è convinta che a guidare fosse la donna. Secondo l’ipotesi del pm Giovanni Narbone, Silvia stava andando veloce, circa a 130 km orari, dove c’era il limite dei 50. Orazietti ha azionato il freno a mano. Un gesto che ha fatto scarrocciare l’auto che è andata a sbattere contro la Seicento, uccidendo la coppia. Un urto violentissimo che non ha lasciato scampo neppure a Silvia. Concorso colposo in omicidio colposo, l’accusa contro Orazietti.
Ma per l’avvocato Masetti non era Silvia alla guida. I due si sarebbero scambiato di posto. "Secondo i nostri consulenti, i dottori Mauro Pesaresi e il perito Orlando Omicini – spiega Masetti - è più probabile che fosse Orazietti a guidare. Questo lo affermiamo sulla base dei rilievi ematici e cinedinamici". Nella sua relazione, "Pesaresi – continua – ha detto che le tracce ematiche sono così sparse che è difficile affermare con certezza le posizioni. Lui sostiene che se Silvia fosse stata al volante, con il primo urto, il più violento, quello laterale contro la Fiat Seicento, non si sarebbe fratturata l’osso del collo contro il poggiatesta. Con uno schianto così, il poggiatesta sarebbe finito nel sedile posteriore e invece è stato trovato fuori dalla macchina. E’ più plausibile che la ragazza fosse sul sedile passeggero, magari senza cintura, e nell’impatto è stata scaraventata nel lato opposto finendo nel sedile dietro il guidatore e rompendosi l’osso del collo contro il poggiatesta posteriore sinistro. Ed è lì che, non a caso, Silvia è stata trovata".