REDAZIONE PESARO

Tornei basket, disastro trasporti Autisti assenti, partite in ritardo

L’organizzatore, Peppe Ponzoni, si scusa con le famiglie per le gare del 25 aprile. Una mamma si sfoga su Fb: "Se non ci fossimo stati noi genitori, ragazzi in balìa degli eventi: due ore di attesa per una navetta".

Peppe Ponzoni ci riprova con il secondo concentramento dell’Adriatic cup intitolato a "Giorgio Marrollo", il grande torneo di basket giovanile che si disputa a Pesaro fino a domani con la partecipazione di 160 squadre. "Per ora siamo partiti bene e abbiamo superato le difficoltà soprattutto dei trasporti emerse il 25 aprile". Alla base ci sono i grandi numeri della manifestazione che hanno messo in difficoltà le due ditte di trasporto ingaggiate: una di Pesaro e l’altra di Morciano, che tra l’altro avrebbe anche ingaggiato autisti pugliesi.

"D’altra parte i numeri dei partecipanti – dice l’organizzatore del torneo – sono così ingenti che la ricettività alberghiera di Pesaro non riesce a reggerli dopo la riduzione del numero degli alberghi. La defezione di diversi autisti ci ha fatto saltare diversi collegamenti e tutto il torneo ne ha risentito sui tempi di svolgimento delle partite. Ci sono stati ritardi eccessivi, in alcuni casi al di là del fisiologico. Mi scuso con tutte le società partecipanti e con le famiglie che erano presenti in forze". Stiamo parlando di 12mila presenze per i tre giorni del ponte del primo maggio e anche del tentativo di far dimenticare i problemi organizzativi del primo concentramento, dove, tra l’altro le squadre iscritte erano addirittura 190. "Dobbiamo anche dire che il torneo ormai non si disputa più solo nelle palestre di Pesaro – dice ancora Ponzoni – ma siamo arrivati anche a Gabicce e Cattolica". Al di là della grande partecipazione e dei risultati agonistici, il problema maggiore sono stati i trasporti: "Siamo appena tornati dal torneo del 23-25 aprile – dice una mamma su fb –: bellissima esperienza per i ragazzi ma trasporti inesistenti se non ci fossero stati i genitori i ragazzi sarebbero stati in balia degli eventi con due ore di attesa per una navetta a fine partita".

Diciamo che l’aver puntato sui grandi numeri e l’essere stati obbligati a coinvolgere anche le palestre di Cattolica ha portato ad avere nel primo concentramento troppi problemi organizzativi, oltre ai trasporti anche molte palestre hanno suscitato reazioni negative. Forse bisognerà ripensare alle dimensioni dell’iniziativa. Intanto Peppe Ponzoni pensa all’oggi, almeno fino al completamento del secondo concentramento.