
Addio a Tony Cerio, una vita e mille storie
Pesaro, 14 gennaio 2023 – Antonio Cerio, detto Tony, si è spento all’alba di ieri mattina, in casa, nel cuore di Pantano. Aveva 80 anni il padre di Davide, Andrea e Laura Cerio, vigile del fuoco in pensione, persona molto stimata e rimasta attiva, almeno fino a quando l’Alzheimer non ha avuto la meglio. La memoria del suo buon carattere è rimasta salda nei ricordi di tanti: tra i colleghi dell’associazione dei vigili del fuoco in pensione; a Montecchio di Vallefoglia tra i fondatori del memorabile "Gioco tra i quartieri" di cui lui fu uno dei promotori; tra gli idraulici e i caldaisti di mezza provincia di cui ha fatto parte, trasmettendo il suo antico mestiere prima al fratello, titolare della Cab gas e poi al figlio Davide. Non ultimo resterà vivo tra gli amici del poeta dialettale Carlo Pagnini e tra i fanesi che sono stati dediti ad organizzare il Carnevale e a cui ha spesso dato una mano.
Proprio da Fano, i Cerio sono arrivati negli anni ‘90 a Pesaro, dopo un trascorso ventennale a Montecchio. I funerali saranno lunedì alle 11 nella chiesa di San Carlo, in via Nitti a Pesaro. Il forte legame con la città della Fortuna non si è mai sciolto tanto che, per sua espressa volontà, Antonio Cerio verrà sepolto nel cimitero di Fano. "E’ sempre stata una persona piena di energia e collante nel gruppo", testimonia Ugo Schiaratura, presidente uscente dell’associazione vigili del fuoco in pensione. Come è tipico delle generazioni del primo dopoguerra, anche Antonio ne ha fatte di ogni: "Basterebbe ricordare la sua infanzia – osserva il figlio Davide –: mio nonno aveva la pleurite, così, mio padre, ultimo di 8 figli, lo aiutava nel suo lavoro. A 7 anni, alle 4 del mattino andava a prendere le cassette di ortaggi da vendere al mercato perché il nonno non poteva sollevare pesi. Dopo, alle 5, andava a messa con mia nonna e alle 7 andava a scuola. A pranzo mangiavano la frutta invenduta al mercato, e al pomeriggio era apprendista nella ditta di idraulica Mancini e Balilla dove imparò il mestiere che io faccio tutt’oggi". Ma Tony è stato vigile del fuoco… "Sì. Si innamorò del servizio svolto dai pompieri quando nel ‘67 fece parte del gruppo degli ‘Angeli del fango’ accorsi a Firenze per l’alluvione. Fu allora che decise di fare il vigile del fuoco, mestiere che ha amato per 30 anni".