ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

"Ti brucio il locale". Paura al ‘Kiosko’ in Baia: "Minacce da settimane"

Parla la titolare, finita nel mirino di uno straniero, cliente abituale della piadineria "Ho dovuto mettere la vigilanza notturna, vivo nel terrore". C’è una denuncia.

"Ti brucio il locale". Paura al ‘Kiosko’ in Baia: "Minacce da settimane"

"Ti brucio il locale". Paura al ‘Kiosko’ in Baia: "Minacce da settimane"

"A Sara ci penso io, stai attento". Minacce di tutti i tipi, anche palesemente a sfondo sessuale, sono quelle che Sara Spinozzi, 46 anni, socia titolare del Kiosko di Baia Flaminia in via Varsavia, ha avuto il coraggio di denunciare alla polizia dopo essere stata presa di mira da un cliente abituale del locale, di nazionalità straniera. Un vero incubo per la donna che da un mese a questa parte vive nella paura di essere aggredita da quell’uomo che conosce in quanto frequentatore del Kiosko ma anche dipendente di una ditta che in precedenza aveva fatto dei lavori alla struttura.

"Siamo sempre stati gentili con lui quando veniva qui al locale da solo o con la sua bambina. Gentili con lui come lo siamo con chiunque", racconta Sara che giovedì scorso ha formalizzato la denuncia per minacce nei confronti dell’uomo facendo scattare la procedura prevista dalla normativa ‘codice rosso’ contro le violenze di genere. "L’ultima minaccia è stata pochi giorni fa quando ha urlato ‘ti do fuoco al locale’. Domenica verso le 16, in sella alla bici è passato di qui e ha urlato "te Sara devi stare attenta". Minacce assurde, insulti immotivati, ma che hanno gettato la titolare del Kiosko in un senso di paura e di pericolo che non le rendono la vita facile.

"Questa storia va avanti da un mese: sul telefono del mio coinquilino, che è anche l’altro socio del locale, e con il quale non ho una relazione sentimentale, ha inviato i giorni scorsi messaggi minatori e un vocale a sfondo sessuale che a riascoltarlo mi terrorizza e mi fa temere per la mia incolumità. Non è giusto, non c’è motivo per cui io debba vivere nella paura. Voglio solo tornare a una vita tranquilla. Ho paura a stare da sola e a chiudere il locale a tarda notte, come capita di solito. I nostri dipendenti si offrono di riaccompagnarmi a casa per non farmi stare da sola e tra i clienti più affezionati del locale c’è stata una vera e propria gara di solidarietà. Sono tantissimi quelli che mi hanno lasciato il loro numero di telefono e ai quali ho promesso che li avrei contattati, in caso di bisogno, per farmi compagnia e per gli spostamenti". Il tam tam della solidarietà, infatti, non si è fatto attendere a testimonianza che minacce e comportamenti del genere non vengono affatto tollerati in particolare nei confronti di chi, come Sara, si distingue per altruismo e forza di carattere.

"Abbiamo messo le telecamere che controllano il locale 24 ore su 24 ma dopo gli ultimi episodi – racconta lei –, abbiamo deciso di incrementare i controlli con una guardia giurata che vigila sulla nostra incolumità e sulla sicurezza del locale tutte le notti. Per noi è una spesa ma è necessaria per cercare di stare più sereni".