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Paura terremoto a Pesaro, metà scolari a casa: "L'edificio è insicuro"

Scuola Olivieri, una valutazione preliminare a firma dei tecnici comunali risalente al febbraio scorso riconosceva ammaloramenti e infiltrazioni. L’indice di sicurezza è stato calcolato intorno al 16%. In una classe c’erano solo 3 bambini su 23, genitori chiedono certezze

Pesaro, 12 novembre 2022 - Classi semivuote ieri alla scuola elementare Olivieri, in via Confalonieri. Buona parte dei genitori non ha portato i figli a scuola. Per protesta. Non si fidano della tenuta strutturale dell’istituto. E’ un edificio che doveva essere abbattuto da 4 anni, ma è rimasto. Le scosse di terremoto ora hanno messo sul piede di guerra molti genitori dei bambini che non credono alle parole rassicuranti dei tecnici comunali. I genitori vogliono leggere perizie che tranquillizzino tutti, e queste per ora non ci sono.

La scuola Olivieri, al centro della protesta (Toni)
La scuola Olivieri, al centro della protesta (Toni)

Ada Vita, avvocatessa di professione, e rappresentante di classe della Terza B, risponde al telefono su ciò che sta succedendo dopo le scosse di terremoto degli ultimi giorni.

Lei ha portato suo figlio in classe?

"No, non l’ho portato. C’è troppa incertezza, l’amministrazione comunale non ha dato risposte".

Da quando esiste questa perplessità sull’istituto Olivieri-Manzi?

"Da almeno due anni. Noi abbiamo inviato lettere anche l’anno scorso e l’otto novembre 2022 ci siamo incontrati con l’assessore Pozzi e col tecnico Giraldi".

Qual è stato l’esito?

"Ci hanno risposto che avrebbero fatto indagini strutturali con risposte entro dicembre o gennaio 2023. Ad oggi, l’unico documento che abbiamo è una valutazione preliminare del Comune che risale a febbraio 2022".

Cosa dice?

"Che l’indice di sicurezza strutturale è pari al 16 per cento quando in condizioni ottimali è consigliabile arrivare all’80 per cento. Vanno sanate infiltrazioni dal tetto, ammaloramenti del calcestruzzo e del ferro e le fessurazioni tra pilastri e travi e sui muri di tamponamento".

Poi è arrivato il terremoto

"Sì, ma noi eravamo preoccupati da molto tempo prima. Adesso ci piombano addosso le scosse e noi cosa dobbiamo pensare? Che va tutto bene? Difficile".

Ora come vi muoverete?

"Non abbiamo deciso cosa fare. Ma è chiaro che se avessi saputo prima dell’edificio e di tutto il suo passato, non avrei mai iscritto mio figlio a questa scuola"

Quali le prossime mosse?

"Abbiamo inviato una Pec a sindaco, all’assessore, all’ufficio tecnico, al direttore scolastico e ai vigili del fuoco per avere risposte chiare e precise sulla sicurezza di questo istituto. Aspettiamo che qualcuno risponda assumendosi la responsabilità".

Nella classe di suo figlio in quanti sono entrati?

"Nella terza B erano presenti 3 bambini su 23, nella seconda A erano presenti 14 su 22, nella quarta B 7 presenti su 22, nella quinta A presenti 8 bambini su 9 e nella quinta B 15 presenti e 10 assenti, nella I A erano 8 presenti su 14, in terza A 10 presenti su 20, seconda B 13 presenti e 8 assenti, in quarta A 2 assenti su 22, quarta B 7 presenti su 22, seconda A 14 presenti su 22, quinta B 15 presenti e 10 assenti. Delle altre classi non ho contezza, ma credo che metà scolaresca non si sia presentata".

Ha avuto modo di parlare col preside Bosio?

"Sì, certo e in più occasioni. Anche il direttore ha chiesto informazioni precise al Comune ben prima di noi ma senza ricevere risposte scritte ma solo impegni verbali".

Per lunedì che farà?

"Non lo so, sono combattuta. Ma non posso non mandare a scuola mio figlio".

ro.da.