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Terremoto oggi Pesaro, scuole chiuse. Aguzzi: "Ho visto gli alberi tremare"

Ancora verifiche dei vigili del fuoco. Cade parte della Madonnina dei Cappuccini, crolli nella chiesa di Roncosambaccio

Pesaro, 9 novembre 2022 - Scuole chiuse, giovedì 10 novembre a Pesaro e Fano. Quando è arrivata la prima scossa si terremoto stamattina, pochi minuti dopo le 7, la signora Tonina, a Marotta, era già a fare la sua consueta passeggiata, e in quel momento "ho visto tremare gli alberghi, credevo che mi fosse venuto un ictus o qualcosa al cuore". Intanto, nelle case della provincia di Pesaro, con Fano in testa, i letti e i mobili si spostano (foto).

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L'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche, Stefano Aguzzi, che è di Fano, racconta gli attimi delle forti scosse: "Ero in giardino e ho visto gli alberi tremare".

Il vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini (video) si era detto fiducioso "per la riapertura delle scuole ", ma il sindaco Ricci da Bruxelles si è accodato a Fano e Ancona "per precauzione": scuole chiuse anche domani, giovedì 10 novembre, di ogni ordine e grado.

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Terremoto e paura a Pesaro
Terremoto e paura a Pesaro

Una scossa terribile a cui ne sono seguite altre minori ma non meno preoccupanti della prima. Le due città si sono riversate letteralmente in strada con migliaia di persone che si sono ritrovate al freddo in pigiama o con il poco che avevano a portata di mano. "Io ricordo il terremoto del Friuli, ero a Treviso, quello che abbiamo sentito questa mattina ricorda molto quella tragedia", dice Ferruccio Bortolan che abita in una zona semicentrale di Pesaro e che racconta quegli attimi di terrore: "Mi trovavo in sala, ho un infortunio al braccio, quando improvvisamente ha preso a  tremare tutto. Ci siamo precipitati in strada io e mia moglie, la botta è stata grossa, questa notte non so come come faremo".

Per un'ora almeno Pesaro ha vissuto una mattinata surreale, con famiglie e bambini raccolte nei cortili o all'esterno delle proprie abitazioni, chi in pigiama, chi in ciabatte, molti senza avere avuto il tempo di coprirsi con un giubbotto. Vuoti i negozi, dove la merce è stata buttata a terra dalla violenza della scossa: "Sono caduti barattoli e biscotti, nonostante siamo al piano terra tutto tremava, è stato terribile", dice Carla Scapellini, titolare di un alimentari.

Davanti alle scuole alunni accompagnati dai genitori hanno aspettato la conferma definitiva dai docenti della chiusura dei plessi. Danni si registrano in alcune chiese, come quella di Roncosambaccio e nei vecchi edifici in cui sono aperte crepe e sono crollati intonaci. In tilt il centralino dei vigili del fuoco, verifiche in corso anche nelle scuole e nelle stazioni ferroviarie. 

Scuole chiuse anche giovedì 10 a Pesaro e Fano

"Tanta paura, un grande spavento per tutta la città che stamattina si è svegliata con una scossa fortissima". Così il sindaco Matteo Ricci dopo il terremoto avvenuto pochi minuti dopo le 7. Un evento sismico importante, "il più forte degli ultimi 100 anni – aggiunge - con epicentro in mare, davanti a Pesaro e Fano, che ha causato tanto spavento e fatto scendere in strada tante persone. Da subito abbiamo avviato i controlli e per fortuna non ci risultano danni alle persone, stiamo valutando quelli alle cose". "Al momento non ci sono problemi emergenziali - aggiunge il sindaco Ricci - ma in tanti edifici privati e pubblici iniziano a comparire delle crepe". Continuano quindi le valutazioni specifiche di sicurezza sismica, a partire dalle scuole: "Al momento non ci sono problemi rilevanti ma, per completare al meglio i controlli che proseguiranno nelle prossime ore, le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse anche domani». Tra le strutture già ispezionate, anche la VitriFrigo Arena "dove non sono risultati problemi, quindi la partita Italia-Spagna di basket e gli eventi preparatori collegati, sono confermati". L’invito del sindaco è quello ad avere "massima attenzione, il peggio pare passato ma con il terremoto non si sa mai. Forza Pesaro" ha concluso Ricci.

"Il Comune di Fano ha aperto il Coc, stiamo monitorando l'area, le scuole restano chiuse due giorni per fare tutte le verifiche". Lo dice Saverio Olivi, capo della protezione civile di Fano (Pesaro Urbino), una delle città più vicine all'epicentro delle scosse di terremoto avvertite stamane dalla popolazione. Le verifiche interessano tutti gli edifici scolastici, ma "soprattutto quelli più datati - aggiunge -, sembra che non ci sia nulla di particolare, ma prima di far rientrare i ragazzi il Comune manderà anche i suoi tecnici". Monitoraggio in corso "per vedere se c'è gente che ha bisogno di aiuto".

Aguzzi: "Ho visto gli alberi tremare"

"Ero in giardino, quello che mi ha impressionato è che ho visto tremare gli alberi". L'assessore regionale alla Protezione civile delle Marche, Stefano Aguzzi, di Fano racconta gli attimi delle forti scosse sismiche che si sono succedute stamattina con epicentro proprio sulla costa marchigiana nella zona di Pesaro Urbino. "Mi trovavo in giardino in quel momento - riferisce -, ci sono degli ulivi, la cosa impressionante è stata vedere gli alberi tremare, da lì ho dedotto che fosse qualcosa di molto forte". "Ho visto mia moglie scendere di corsa e uscire di casa in pigiama - dice ancora Aguzzi - e le ho detto speriamo che l'epicentro sia vicino perché almeno è il massimo che è successo, se l'epicentro è lontano è una cosa disastrosa. È stata una scossa molto molto forte".

Fano, crepe al Comune e al Teatro della Fortuna

Un pò di calcinacci sul pavimento, una crepa più profonda e altre superficiali sono i segni che il terremoto di questa mattina, al largo della costa marchigiana tra Pesaro e Fano, ha lasciato sulle pareti degli uffici comunali di Fano. Un'altra crepa è visibile, invece, su una parete esterna del Teatro della Fortuna, in pieno centro storico. Ma le ricognizioni dei tecnici municipali e della Protezione civile proseguono in queste ore proprio sugli edifici più antichi della città. Il Municipio un tempo era un antico convento francescano con annessa la chiesa di San Francesco, a cui fu rimosso il tetto a seguito dei danneggiamenti che aveva riportato per il terremoto del 1930. In attesa che i controlli vengano completati in tutti gli edifici sensibili della città, la vita a Fano scorre con una certa tranquillità, anche tra le bancarelle del mercato settimanale. «Anche se la paura è stata molta e c'è preoccupazione», dicono le persone intente negli acquisti.